Primo confronto pubblico tra Mattia Crucioli, Pietro Piciocchi e Silvia Salis, candidati alla carica di sindaco di Genova all’assemblea pubblica di Spediporto.
I tre sono stati stimolati sui temi caldi legati alla portualità genovese e in generale alla città.
Il direttore generale di Spediporto Giampaolo Botta ha detto a margine dell’evento: «Quello che chiediamo al futuro sindaco è di avere ben chiari l’importanza e la rilevanza del porto e dell’economia portuale per il futuro di questo territorio e del fatto che oggi attraverso lo strumento delle zone logistiche semplificate c’è la possibilità concreta di dare una svolta significativa alle politiche economiche del territorio volta a valorizzare non soltanto il porto ma in generale la manifattura e la produzione locale. Quindi quello che chiediamo è di farci comprendere in modo chiaro la forte volontà di creare grandi sinergie tra porto e città per costruire politiche che guardino al futuro attraverso la valorizzazione dei nostri migliori asset che non sono soltanto la portualità: c’è anche il turismo, c’è la cultura, c’è la manifattura, insomma tutto quello che è necessario mettere in campo lo dobbiamo mettere in campo».
Una visione del porto che deve sposarsi con quella di città, dice Piciocchi, candidato del centrodestra, a margine: «Le sinergie sono tantissime, dalla logistica all’alta tecnologia, sino ai progetti sulla Val Polcevera, la Green Logistics Valley, la zona logistica semplificata che per la città e per lo sviluppo economico può essere un volano straordinario per quanto riguarda il porto e il retroporto. Speriamo e abbiamo già espresso l’auspicio che presto venga nominato un nuovo presidente del porto proprio per dare una nuova accelerazione, un nuovo impulso alla Zls, che è importantissima perché proietta la nostra città nella macro-regione, inserendo Genova in un bacino economico integrato enorme, tra i più importanti d’Europa. In giunta abbiamo previsto già un’estensione della Zls in zone della città come i distretti di trasformazione come Erzelli e Sestri Ponente. Il nuovo sindaco dovrà dare un impulso di accelerazione e ci metto anche la fiscalità locale come l’imu».
Secondo Salis, candidata del centrosinistra, «Il porto, oltre che la grande risorsa storica di questa città, è un pilastro per il futuro. Deve essere un porto sicuramente sempre più automatizzato, ma che abbia un occhio anche per il lavoro qualificato, che deve svilupparsi e deve diventare un’elite mondiale per quello che riguarda ovviamente il navale e la nautica. Il porto è il nostro polmone blu. Il nuovo piano regolatore portuale sarà il modo nel quale si svilupperà Genova nei prossimi 20 anni e deve essere anche visto e immaginato per quello che vogliamo che sia il rapporto tra Genova e la città. Come sindaco ovviamente penserò a un nuovo piano regolatore comunale che possa dialogare con il nuovo piano regolatore portuale perché penso che questa interazione dirà molto di quello che noi vogliamo per Genova, per il nostro futuro».
Sulla Zls e il progetto di Spediporto sulla val Polcevera Salis è chiara: «La val Polcevera è stata una gloriosa valle del lavoro, oggi ha dispersione scolastica alta, disoccupazione e conta centinaia di metri quadri di ex aree industriali da riqualificare. Il grande tema è lo sviluppo di lavoro qualificato e ospitare le lavorazioni, per me una svolta professionale della città. Genova deve basarsi sulla blue economy e ha bisogno di manodopera qualificata. Ci giochiamo il futuro qui, visto anche l’inverno demografico. Per questo il liceo tecnologico è un’ottima idea».
Mattia Crucioli, candidato di Uniti per la Costituzione, viene interrogato sulle infrastrutture: «La Diga è certamente importante, ma non è stata pensata bene. È in grave ritardo con 5 cassoni su 12, checché ne dica il presidente Bucci e c’è un’altra questione. Su quest’opera sta indagando la procura europea. Quando si dice che la pianificazione portuale deve essere elastica, sì ma fino a un certo punto. Occorre pianificare e poi fare le infrastrutture e non viceversa». Sul Tunnel subportuale evidenzia: «Utile, ma nasce da una trattativa con Autostrade che ha visto Comune e Regione prendere le briciole. Autostrade non avrebbe meritato di cavarsela con pochi spiccioli visti i danni che ha creato al nostro territorio». Sul Terzo Valico Crucioli mette in guardia: «Anche il Terzo Valico è in forte ritardo, sul sito del commissario l’opera è al 60% sul complessivo al di là della questione delle gallerie». Crucioli ha criticato i ritardi anche nella pianificazione portuale complessiva, perché provocherà a cascata ritardi nel dibattito con il Comune e negli investimenti». Il consigliere comunale ha poi proposto un sistema di azzeramento dei pedaggi per i cantieri in autostrada e il riconoscimento di una “responsabilità oggettiva” in caso di incidenti. Entro il 30 aprile 2025 l’Autorità di regolazione dei trasporti consente di inviare osservazioni e proposte proprio in questa direzione di risarcimento.
Tra le “patate bollenti” c’è quella della dislocazione dei depositi costieri. Per Salis «devono muovere da Multedo e non possono stare a Ponte Somalia, che non era neanche nei quattro siti inizialmente considerati per lo spostamento dei depositi. È ovvio che la risposta, io lo dico dall’inizio, e vedo che ora stanno cambiando anche le versioni degli altri, la risposta si deve trovare nel nuovo piano regolatore portuale ed è all‘interno del porto». Mentre sulla Nuova Diga Foranea la candidata ribadisce: «È un’opera fondamentale, l’opera più grande del Pnrr e chiaramente preoccupano l’aumento del costo e l’aumento dei tempi e su questo bisogna vigilare e intervenire rapidamente. È un’opera infrastrutturale necessaria e fondamentale per lo sviluppo del porto e quindi anche di tutta la città».
Crucioli riconosce anche che l’assessorato al Porto è stata una buona idea di questa amministrazione, ma «va implementato con un team di consulenza composto anche dai rappresentanti del mondo portuale e logistico».
Piciocchi ribadisce l’intenzione di entrare come Comune con una quota nell’Aeroporto di Genova «perché deve avere un ruolo di governance. Auspico un dibattito pubblico per decidere la vocazione dello scalo, in parallelo al percorso di infrastrutturazione che si sta realizzando. Non possiamo rimandare oltre questo discorso». Poi però fa un discorso di fiscalità: «Le addizionali dell’aeroporto di Genova valgono circa otto milioni all’anno, ma al Comune vengono versati 43 mila euro. Questo è il segno di una fiscalità che va rivista, anche in una logica di autonomia finanziaria». Offerta alberghiera, vocazione crocieristica e sviluppo del cargo alla luce del congestionamento di altri aeroporti sono questioni che vanno incentivate e messe a terra.