«Sebbene la legge ci consenta un margine di manovra limitato, abbiamo deciso di approvare uno strumento più restrittivo rispetto al nuovo Piano Casa, studiato sulla realtà di Sestri Levante, concentrandoci sulla tutela di diverse aree sulla base di caratteri ambientali, paesaggistici, urbanistici e socio-economici, con l’obiettivo di limitare al massimo gli effetti distorsivi della nuova legge», commenta così Valentina Ghio, sindaco di Sestri Levante, l’approvazione in consiglio comunale della delibera contenente le limitazioni all’applicazione degli artt. 3, 3bis e 4 del nuovo Piano Casa.
La legge consente ai Comuni la facoltà di definire deroghe per i soli articoli citati. L’amministrazione comunale ha ritenuto importante avvalersene, anche in considerazione del fatto che le novità introdotte dal Piano Casa si inseriscono nel pieno del percorso di aggiornamento del Puc che sta lavorando sulla riduzione di consumi di nuovo suolo, sulla riqualificazione e rigenerazione dei tessuti insediativi, sulla qualificazione dell’immagine urbana e sulla semplificazione degli interventi di miglioramento del patrimonio edilizio esistente.
I limiti che il Comune ha definito estendono al massimo la non applicabilità del Piano Casa sulle zone di pregio e di particolare interesse. Includono la non applicazione, senza deroghe, del Piano Casa per gli edifici abusivi, le aree demaniali e marittime, gli edifici in centro storico, gli edifici vincolati e di pregio, gli edifici previsti in ambiti di Conservazione; l’ampliamento delle zone di esclusione alla totalità delle aree dei centri storici e a tutta la linea del fronte mare, per rendere più omogenea la tutela delle aree di pregio; la definizione del limite di 45 mq per il frazionamento di superfici agibili; infine, la conferma di tutte le esclusioni già riferite al Piano Casa del 2009.
In sostanza le limitazioni all’applicazione degli artt. 3, 3bis e 4 del nuovo Piano Casa comprendono i centri storici (Sestri Levante, Riva, Trigoso, Ginestra), la Mandrella, le Ville del territorio, i nuclei frazionali storici, gli edifici o porzioni di edifici riconosciuti di valore, la collina di S. Anna, la Penisola, punta Manara, S. Stefano del Ponte, punta Baffe, largo Colombo e il primo tratto di viale Dante, via XX Settembre, lungomare Descalzo, il fronte mare di Riva, l’area di Renà.
«Il messaggio che l’amministrazione comunale vuole mandare è molto chiaro − afferma Ghio − preservazione delle aree più delicate, del fronte mare, maggiore esclusione possibile delle aree coinvolte dal Piano Casa, centralità della programmazione comunale sugli interventi urbanistici, lavoro sul Puc per semplificare le procedure per chi ha necessità di sistemare le proprie abitazioni senza consumo di suolo».