Ruspe e operai al lavoro negli edifici dell’ex complesso Ariston ad Andora per le prime opere di demolizione finalizzate alla messa in sicurezza dell’edificio fatiscente per il quale è partito l’iter autorizzativo di un progetto di rigenerazione urbana, in aggiornamento al Puc, ai sensi della legge regionale 23/2018, che ha già ottenuto un primo via libera in consiglio comunale.
La proprietà degli immobili ha già demolito le parti murarie realizzate in sommità degli edifici che si affacciano sulla via Aurelia: parti edificate, in assenza di titolo edilizio, che risultano pericolanti e pericolose per la pubblica incolumità quali opere propedeutiche alla successiva apertura del cantiere di rigenerazione. Le opere di demolizione sono proseguite nel pomeriggio di ieri sulla facciata con l’abbattimento dei balconi che danno sulla passeggiata a mare.
“Sono demolizioni necessarie per la messa in sicurezza – dichiara il sindaco Mauro Demichelis, invitato a presenziare alle operazioni – ma hanno inevitabilmente un valore simbolico della rinascita di questo complesso edilizio fortemente degradato che, finalmente dopo decenni, ha intrapreso un percorso con concrete prospettive di riuscita, che darà decoro alla zona. È uno dei primi interventi attuati dalla proprietà dopo l’adozione da parte del consiglio comunale del progetto di rigenerazione che ha iniziato il suo iter autorizzativo e che riduce le superfici edificabili e prevede la realizzazione in zona, da parte dei privati, di una piazza pubblica nella parte centrale del lotto, di aree verdi a contorno, viabilità pedonale e il finanziamento di una passerella ciclopedonale sul torrente Merula che correrà sulla via Aurelia e unirà le due passeggiate. Si tratta di opere a scomputo per totale di 1.382.455 euro, per verde pubblico e messa in sicurezza delle sponde destra e sinistra del Torrente, oltre al contributo economico per la progettazione e realizzazione della passerella per circa 300mila euro. La convenzione prevede anche l’avvio della demolizione dei fabbricati che procederà di pari passo con il rilascio da parte degli enti sovraordinati dei titoli edilizi”.
La nuova proprietà del complesso Ariston ha presentato un progetto di rigenerazione urbana del complesso immobiliare che prevede la realizzazione di quattro fabbricati più piccoli rispetto ai due esistenti, realizzati con materiali che guardano alla bioarchitettura, con grande uso di superfici vetrate e privilegiano un impatto più leggero rispetto ai due grandi edifici che si allungavano verso la spiaggia previsti dal precedente Piano urbanistico operativo. Gli spazi esterni sia di pertinenza che pubblici saranno trattati con l’obiettivo di salvaguardare la pineta esistente anche essa in stato di degrado.
Negli anni l’amministrazione Demichelis, aveva già chiesto e ottenuto dalle proprietà che si sono succedute, varie operazioni di messa in sicurezza delle aree interne ed esterne della zona che, oltre ad essere degradata era divenuta nel tempo fonte di problematiche di sicurezza ed ordine pubblico, ottenendo, inoltre, l’abbattimento degli innumerevoli edifici che erano nella pineta, a seguito di diniego dei condoni: casette contaminate anche da materiali pericolosi e spesso occupate abusivamente; condizione quest’ultima che ha causato anche incendi.