La situazione pre-pandemia delle finanze comunali in Italia, tracciata dai dati sui bilanci dei Comuni di recente diffusione, evidenzia come, già prima della crisi e dell’allentamento dei vincoli di bilancio europei, per gli enti locali avesse avuto inizio una fase di alleggerimento dei vincoli finanziari e di rilancio della spesa per investimenti. La revisione delle regole contabili ha consentito un aumento della capacità di investimento dei Comuni e le amministrazioni comunali liguri risultano essere fra quelle che a livello nazionale mostrano la maggiore spinta espansiva: tra il 2018 e il 2019 si riduce in modo significativo il saldo (-57%) che rimane comunque ampiamente positivo (111 euro pro capite, terzo valore più basso nel contesto nazionale). Tale andamento consente un avvicinamento all’obiettivo del pareggio e un maggior sfruttamento dei margini di manovra consentiti dai bilanci e dalle regole. È quanto emerge dallo studio “Finanza Locale Monitor” a cura della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, elaborato da Laura Campanini.
Lo studio fa presente che la recente diffusione dei dati dei certificati consuntivi, raccolti e armonizzati da Istat, consentono di delineare lo stato di salute delle finanze locali al 2019 a livello territoriale. L’aggiornamento al 2020 è disponibile per i soli dati di fonte Siope (Comuni) e contabilità nazionale (Regioni), tali fonti consentono però analisi a livello più aggregato. Anche l’indicatore di impulso fiscale, dato dalla variazione del saldo tra le entrate al netto dei trasferimenti e le spese primarie, suggerisce un significativo ammorbidimento della posizione e una spinta espansiva nei Comuni liguri: esso risulta pari a -67 euro pro capite (fra i valori più bassi nel contesto nazionale).
Sul fronte delle entrate tributarie si registra una dinamica positiva (+3.4%) e questo porta a un miglioramento dell’autonomia finanziaria, che nel 2019 risulta pari all’84% e posiziona i Comuni liguri fra quelli con la maggiore autonomia.
Con riferimento alle spese, nel 2019 crescono sensibilmente le spese per investimenti: le amministrazioni comunali liguri mostrano un aumento di 67 euro per abitante rispetto a un dato medio nazionale di +30 euro pro-capite.
Amministrazione regionale
Secondo lo studio di Campanini, la Regione chiude il 2019 con un avanzo di 115 euro pro capite, in crescita rispetto al 2018 grazie a un incremento delle entrate maggiore rispetto alla crescita delle spese: le entrate della Regione sono cresciute di 246 euro pro capite, le spese di 200 euro pro capite.
L’autonomia finanziaria della Regione risulta in calo e la Liguria si conferma fra le Regioni più dipendenti dai trasferimenti. In generale, l’autonomia tributaria delle amministrazioni regionali risulta fortemente compromessa dall’esaurimento dei margini residui di intervento, che sono stati utilizzati negli ultimi anni per far fronte alla necessità di contribuire al consolidamento fiscale delle Regioni e la Liguria non fa eccezione.
Le spese in conto capitale sono cresciute di 144 euro per abitante, grazie alla componente dei trasferimenti in conto capitale, mentre la componente legata agli investimenti risulta stagnante come, peraltro, nella maggioranza delle Regioni. Nel 2019 sono stati complessivamente spesi in conto capitale 145 euro per abitante in Liguria, valore decisamente contenuto rispetto ad altri territori ma l’eterogeneità tra i singoli territori è decisamente elevata: le RSS hanno mediamente livelli di spesa molto più alti date le funzioni ad esse devolute (in particolare le Regioni speciali settentrionali) e anche la spesa delle Regioni del mezzogiorno è più alta.
La spesa sanitaria nella fase pandemica (2020) mostra in Liguria una accelerazione inferiore rispetto alla media nazionale (+93 euro per abitante rispetto ai +115 euro rilevati a livello nazionale). Particolarmente contenuta risulta la crescita della spesa per i redditi da lavoro mentre le altre componenti della spesa si sono mosse in linea con i risultati delle altre Regioni. In termini pro-capite, il disavanzo nel 2020 è stato di 20 euro rispetto a una media nazionale di 15.
Con riferimento al Pnrr nella bozza di riparto dei fondi per la realizzazione di specifiche linee progettuali all’interno della Missione 6 – Salute alla Liguria vengono assegnati 190 milioni di euro in linea con quanto ricevuto dalle altre Regioni settentrionali.
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