Il 2021, nonostante il perdurare della pandemia, è stato un anno meno difficile rispetto al 2020 per le imprese liguri o di interesse liguri quotate in Borsa (vedi qui). Alcune decisioni del governo hanno certamente contribuito allo sviluppo di determinati business ma in generale il mercato finanziario italiano e ligure si è dimostrato vivace e ricco di potenzialità. Approfondiamo l’argomento con Benedetto Lonato, partner di LCA Studio Legale, che prevede per quest’anno in Liguria interessanti operazioni nel mondo logistica/ trasporti, food e healtcare.
LCA Studio Legale è uno studio legale indipendente che si rivolge principalmente al mondo imprenditoriale e finanziario, italiano ed estero. Specializzato in tutte le principali aree del diritto commerciale, societario, bancario, finanziario e tributario, immobiliare, del lavoro e della proprietà intellettuale, e più in generale in tutti gli ambiti del diritto d’impresa. LCA ha sede in Italia a Milano, Genova e Treviso, mentre negli Emirati Arabi Uniti, a Dubai, opera in internatonal partnership con IAA Middle East Legal Consultant LLP.
Quale è il bilancio 2021 per il capital markets italiano?
«Il numero complessivo delle Ipo, le offerte pubbliche iniziali, nel 2021 è stato significativo nel contesto nazionale. L’anno si è chiuso con più di 50 nuove Ipo all’attivo. Va evidenziato come i mercati dei capitali regolamentati ancora stentino. Infatti quasi tutte le Ipo, nel 2021, hanno interessato il mercato Euronext Growth Milan, ex Aim per capirci. Poche quelle portate a segno su Mta. Questo dato ci fa riflettere in merito alla storica difficoltà in Italia di portare in Borsa gruppi già affermati. Da questo punto di vista, venendo al contesto locale, l’operazione Sanlorenzo, completata dagli amici di Banca Imi a cavallo tra il 2019 e il 2020, è stato certamente un buon segnale. Credo sarebbe utile se altri seguissero questa strada. Aprire la propria azienda al mercato significa maggiori capitali da investire, maggiore possibilità di indebitamento, maggiore trasparenza e maggiore spinta alla managerializzazione dell’impresa. Tutte cose che hanno una loro valenza».
E per quanto riguarda le pmi?
«Chi scoppia di salute è proprio il comparto dedicato alle pmi. Anche quest’anno c’è stato un record di quotazioni su quello che fino a pochi mesi fa si chiamava Aim Italia e un numero importante di imprese hanno deciso di prendere questa strada. Si tratta, come ormai molti sanno, di un sistema multilaterale di negoziazione – internazionalmente detto Mtf o Multilateral Trading Facility – operato da Borsa Italiana spa, che dopo un avvio stentato sta ora vivendo una stagione, ormai da diversi anni in realtà, di grande crescita. Il prodotto evidentemente bene si concilia con le esigenze degli imprenditori italiani. Personalmente leggo con favore il diffondersi di strumenti di questo strumento, come anche degli investimenti di fondi di private equity e venture capital, ma anche il definitivo affermarsi dell’equity crowd funding. Sono tutti percorsi che aiutano a limitare uno dei problemi atavici delle nostre imprese, ossia la sottocapitalizzazione. Sono tutti strumenti che aiutano a consolidare l’equity e a far crescere in solidità la compagine sociale. Le imprese e le idee del resto non mancano, di questo sono sempre stato convinto».
Borsa Italiana di recente è entrata a fare parte di Euronext, il principale hub di quotazione in Europa, con oltre 1.890 società quotate per un totale di 5,6 trilioni di euro di capitalizzazione di mercato. Che cosa comporta l’ingresso di Borsa Italiana nel nuovo contesto?
«Certamente un elemento di novità è stato il completamento dell’operazione Euronext, che ha comportato la fuoriuscita di Borsa Italiana dal gruppo London Stock Exchange per un suo accasamento nel gruppo Euronext che ora riunisce sotto un unico tetto le borse di Parigi, Milano, Amsterdam, Brussels, Dublino, Lisbona e Oslo. A partire da ottobre 2021 Mta è stato quindi rinominato Euronext Milan e Aim italia è stato rinominato Euronext Growth Milan. A prescindere dai nomi, certamente il fatto di essere entrati a far parte della Borsa paneuropea potrà cambiare alcuni scenari, specie per le pmi. Euronext è un mercato maturo da questo punto di vista, con molti investitori interessati al segmento small e mid cap. Cominciamo già a notare interessamenti da collocatori e investitori che in precedenza avevano meno interesse alle offerte locali».
Il legislatore può influire su questo processo in atto?
«La partita che si sta giocando in queste settimane a Roma è un altro elemento importante. Sino al 31 dicembre 2021 l’emittente poteva usufruire del c.d. Bonus IPO, che permetteva di accedere ad un credito di imposta sino al 50% delle spese sostenute per la quotazione entro comunque un tetto massimo di 500.000 euro. La buona notizia è che è stato approvato nell’ambito della manovra di fine anno un rinnovo sino al 31 dicembre 2022 ma riducendo il tetto massimo a 200.000 euro. In ogni caso, nella mia esperienza, il vantaggio fiscale aiuta ma non è mai un driver determinante per il processo decisionale dell’imprenditore in merito al potenziale sbarco in borsa della sua impresa».
Quali sono le novità più importanti per la Liguria?
«Per rimanere in Liguria, abbiamo avuto il piacere di assistere Racing Force nella sua corsa in Borsa. L’Ipo si è completata a novembre di quest’anno. L’elevato interesse da parte del mercato si è tradotto in una domanda superiore a 6 volte l’offerta. Racing Force Group è uno dei leader mondiali nel settore delle attrezzature per la sicurezza negli sport motoristici e dimostra come il nostro territorio possa esprimere delle eccellenze primeggianti a livello globo. Già nel 2020 si era completata un’operazione molto ambiziosa che ha portato il gruppo – titolare anche del marchio Omp – a mettere le mani sui famosi caschi Bell. Questo è stato un altro passo importante per un progetto davvero ambizioso e capitanato da un imprenditore di grande spessore come Paolo Delprato. Ci sono stati anche importanti sviluppo internazionali da parte di Ediliziacrobatica su nuovi mercati, in particolare Francia e Spagna. Per esempio è stata completata l’acquisizione di un ramo d’azienda di Accès Vertical, società con sede a Barcellona che offre nel mercato spagnolo servizi di edilizia su corda nel settore residenziale. I risultati in termini borsistici non si sono fatti attendere a dimostrazione del fatto che un atteggiamento attivo e dinamico è certamente un buon segnale per gli investitori. In generale la Borsa registra un buon dinamismo della nostra città e regione. Per il futuro sono convinto che potranno esserci interessanti operazioni nel mondo logistica/trasporti, food e healthcare».