Intesa Sanpaolo ha messo a punto un’offerta di finanziamenti “green”, ovvero mutui e prestiti personali che premiano con condizioni di tasso vantaggiose chi acquista immobili a elevata efficienza energetica (classe maggiore o uguale a B) e chi effettua una riqualificazione volta ad aumentarne la classe energetica di appartenenza.
In Italia, solo il 30% degli immobili appartiene a una classe energetica medio-alta, il resto necessita di lavori di adeguamento. L’investimento medio degli interventi di riqualificazione del patrimonio immobiliare esistente nel nord ovest si aggira intorno ai 9.000 euro: 9.500 euro in Piemonte, 7.800 euro in Liguria, 11.000 euro in Valle d’Aosta (dati 2018). Tra le tipologie di riqualificazione più utilizzate ai fini delle detrazioni fiscali, ci sono i serramenti (56% in Valle d’Aosta, 52% in Liguria e 49% in Piemonte), seguiti da schermature (26% in Liguria, 19% in Piemonte e 8% in Valle d’Aosta) e caldaie a condensazione (19% in Piemonte, 13% in Valle d’Aosta e 10% in Liguria) (Fonte Enea 2018).
Un indicatore della necessità di ristrutturazioni potrebbe essere rappresentato dalla vetustà del patrimonio residenziale, anche se alcuni immobili potrebbero aver già subito interventi di ristrutturazione. La Liguria in particolare è la regione con la maggior quota di immobili costruiti prima degli anni 80 in Italia (87%), seguita dal Piemonte (83%). Genova e Torino si collocano al secondo e terzo posto in Italia, dopo Firenze, rispettivamente con una quota di immobili storici del 97,3% e del 93,2%. La Valle d’Aosta si attesta invece su livelli più bassi con una quota del 71% di immobili costruiti in epoca antecedente alle prime norme sull’efficienza energetica.
La promozione di finanziamenti “green” di Intesa Sanpaolo, che in Italia detiene circa un quarto del mercato mutui, è in linea con l’Energy Efficient Mortgage Action Plan, iniziativa europea che punta a creare un mutuo per l’efficienza energetica standardizzato, cui la Banca ha aderito. La nuova offerta è disponibile sotto forma di prestito per la ristrutturazione e di mutui per l’acquisto o la ristrutturazione, anche per durate fino a 40 anni, finanziamenti al 100% del valore della casa e senza limiti di importo (surroga esclusa).
Oltre a prevedere uno sconto sul tasso del mutuo, la banca si fa anche economicamente carico, in caso di riqualificazione energetica dell’immobile, dell’attestato di prestazione energetica (Ape), indispensabile per dimostrare il passaggio ad una classe energetica superiore.
Intesa Sanpaolo ha inoltre previsto alcuni servizi aggiuntivi in collaborazione con società specializzate nel fornire assistenza professionale a chi ha a cuore le tematiche ambientali. In prima linea un servizio di supporto al cliente per valutare i benefici energetici e fiscali degli interventi di riqualificazione energetica. Un accordo con uno dei più importanti comparatori online consente invece di individuare in pochissimo tempo le migliori offerte per la fornitura di energia elettrica e gas presenti sul mercato. Possibile anche acquistare elettrodomestici di classe energetica A+++ dai partner convenzionati con Intesa Sanpaolo usufruendo di un finanziamento a tasso (taeg) zero.
Infine, per ogni finanziamento “green” erogato, Intesa Sanpaolo verserà un contributo al progetto del WWF per la tutela delle api, i preziosi insetti che garantiscono la sopravvivenza delle specie vegetali indispensabili alla vita del pianeta.
Il prossimo passo di Intesa Sanpaolo sarà l’anticipo del credito previsto dal recente Decreto Rilancio, il cosiddetto Ecobonus, che permetterà al cliente di realizzare i lavori necessari e quindi di incrementare il valore della propria casa anche se non dispone delle risorse necessarie.
«Il tema dell’efficienza energetica – spiega Teresio Testa, direttore regionale Piemonte Valle d’Aosta e Liguria Intesa Sanpaolo – è ormai centrale nel mercato degli immobili. In questo momento di ripartenza dell’economia locale, è essenziale puntare sulla qualità degli investimenti e sulla salvaguardia dell’ambiente. Con i nuovi finanziamenti “green”, premiamo con condizioni di tasso vantaggiose, a partire dallo 0,45% per un mutuo ventennale, chi acquista immobili ad elevata efficienza energetica. Per Intesa Sanpaolo, si tratta di una proposta coerente con i principi della circular economy a cui la Banca ha aderito e con l’impegno sottoscritto con il Piano di Impresa 2018 – 2021, per lo sviluppo di azioni e servizi che riducano le emissioni».
Il mercato immobiliare
L’efficienza energetica rappresenta un elemento sempre più strategico per gli scambi immobiliari, ma il mercato italiano resta ancora vincolato alle categorie energetiche meno performanti: il 70% degli scambi ha coinvolto immobili non ancora efficientati, e quindi da ristrutturare. L’investimento medio degli interventi di riqualificazione del patrimonio immobiliare esistente si aggira nell’area Piemonte Valle d’Aosta Liguria intorno ai 9 mila euro (11 mila euro medi per intervento in Valle d’Aosta, 9,5 in Piemonte e 7,8 in Liguria) (dati 2018). Tra le tipologie di riqualificazione più utilizzate ai fini delle detrazioni fiscali, ci sono i serramenti (56% in Valle d’Aosta, 52% in Liguria e 49% in Piemonte), seguiti da schermature (26% in Liguria, 19% in Piemonte e 8% in Valle d’Aosta) e caldaie a condensazione (19% in Piemonte, 13% in Valle d’Aosta e 10% in Liguria) (Fonte Enea 2018).
Un indicatore della necessità di ristrutturazioni potrebbe essere rappresentato dalla vetustà del patrimonio residenziale (anche se alcuni immobili potrebbero aver già subito interventi di ristrutturazione). L’area Piemonte Valle d’Aosta Liguria vanta un patrimonio immobiliare “storico”: in particolare la Liguria risulta essere la regione con la maggior quota di immobili costruiti prima degli anni ‘80 in Italia (87%), seguita dal Piemonte (83%). Genova e Torino si collocano al secondo e terzo posto in Italia, dopo Firenze, rispettivamente con una quota di immobili storici del 97,3% e del 93,2%. La Valle d’Aosta si attesta invece su livelli più bassi con una quota del 71% di immobili costruiti in epoca antecedente alle prime norme sull’efficienza energetica. La sfida ambientale sta emergendo con determinazione nel contesto attuale, e le abitazioni possono dare un contributo importante: le famiglie italiane assorbono un terzo dei consumi energetici complessivi del Paese, e circa il 70% è dei consumi finali è dovuto alla climatizzazione (riscaldamento e raffrescamento degli immobili). Scegliere di vivere in un edificio efficiente significa consumare un quantitativo di energia che è 4-5 volte inferiore a quella necessaria a garantire un comfort adeguato in un edificio non riqualificato. Anche il valore dell’immobile ne risente positivamente, mediamente il 35% in più al metro quadro per gli immobili nelle classi energetiche più efficienti.
Da questo punto di vista nel 2019 sono stati rilevanti i miglioramenti: il mercato immobiliare premia gli immobili “efficienti” sia nel segmento delle nuove abitazioni sia in quello del ristrutturato. Continua la crescita del dato relativo agli immobili nuovi, che ha fatto segnare un record: l’80% delle abitazioni di nuova costruzione sono certificate nelle classi A e B. Ma il trend è evidente anche per gli immobili ristrutturati, cresciuti di 14 punti percentuali in questa categoria. Il dato positivo sugli edifici di nuova costruzione riflette la necessità di dover rispettare gli elevati standard imposti per legge alle nuove costruzioni, ma non solo: l’elevata efficienza energetica dell’immobile rappresenta ormai un indispensabile vantaggio di mercato, complice pure una domanda e un’offerta più attenta. Le mutate esigenze abitative che la situazione attuale ha determinato, con il ripensamento in termini di multifunzionalità e versatilità degli spazi domestici, potranno giocare un importante ruolo nella mobilitazione di investimenti per una ristrutturazione di qualità degli immobili residenziali ed includere, in maniera sinergica, interventi di riqualificazione energetica profondi.