Il coronavirus affonda ancora le borse europee. A Piazza Affari titoli in fortissimo ribasso e la Borsa non riesce a partire. Poi, dopo un iniziale calo del Ftse Mib dello 0,09% a 20.780 punti, l’indice vira a un -4%. Profondo rosso anche per tutte le altre Borse europee, preannunciato dai futures europei in caduta
libera: quello sull’indice Eurostoxx50 sta cedendo l’8%%. Francoforte e Londra -8%, Madrid -7%.
A Milano forti ribassi su tutti i titoli del listino: Saipem ed Eni, come altri in asta di volatilità, segnano in apertura cali rispettivamente del 29 e 21%. Exor e Moncler perdono il 10%, Recordati -5,57%.
Giù anche le asiatiche: la Borsa di Tokyo cede oltre il 5% in chiusura, Seul -4%.
Il prezzo del petrolio affonda del 31% sui mercati, il peggior calo dal 1991, dopo che l’Arabia Saudita e la Russia hanno innescato una guerra dei prezzi facendo
saltare il vertice Opec. Il greggio Wti del Texas cede il 31% a 27,35 dollari al barile mentre il Brent cede il 25% a 33,72.
Il crollo dei listini e del prezzo del greggio fanno affluire gli investitori sul mercato dei cambi in cerca di beni rifugio e l’euro si rafforza sul dollaro con un balzo dell’1,6% a 1,1466 dollari. Avanza anche la sterlina (+1%) e in Asia lo yen (+2,6% a 102,6).
Si impenna anche lo spread Btp/Bund, che tocca i 180 punti base in apertura, per poi allargarsi a 187,7.