Ispra ha pubblicato nei giorni scorsi il 27° Rapporto Rifiuti Urbani che contiene i dati aggiornati al 2024 sulla produzione, raccolta differenziata, gestione e flussi di import/export dei rifiuti urbani e degli imballaggi, a livello nazionale, regionale e provinciale.
La produzione nazionale dei rifiuti urbani nel 2024 sale del 2,3%, attestandosi a poco più di 29,9 milioni di tonnellate (+664 mila tonnellate rispetto al 2023) e ogni cittadino italiano ha prodotto, in media, 508 chilogrammi di rifiuti. La produzione aumenta in particolare al Nord (+3,7%), meno al Centro (+1,2%) e al Sud (+0,8%). In valore assoluto, il Nord Italia produce quasi 14,7 milioni di tonnellate, il Centro 6,3 milioni di tonnellate e il Sud 8,9 milioni di tonnellate.
In Liguria, dopo la flessione registrata negli anni 2022 e 2023, torna a crescere la produzione di rifiuti urbani che nel 2024 raggiunge le 828.678 tonnellate: l’aumento è di oltre 24mila tonnellate rispetto all’anno precedente, che corrisponde a un incremento del 3,0%, e la produzione pro capite di spazzatura è pari a 548,8 chilogrammi. Tra le province italiane con la maggiore produzione di rifiuti urbani pro capite c’è Savona: ogni cittadino nel 2024 ha prodotto in media 608,7 chilogrammi, ben 200 in più rispetto alla media nazionale.
Raccolta differenziata
La percentuale di raccolta differenziata, nel 2024, si attesta al 67,7% della produzione nazionale, con una crescita
del 1,1% rispetto al 2023.
In Liguria la raccolta differenziata cresce lentamente, passando dal 58,3% del 2023 al 59,6% del 2024. Questo risultato è ancora molto lontano dall’obiettivo del 65% che, secondo la normativa, avrebbe dovuto essere raggiunto già nel 2012.
La raccolta differenziata in Liguria risulta molto al di sotto della media nazionale e il dato risulta ancora più impietoso se confrontato con quello delle altre regioni del Nord Italia: in questa macroarea la media della raccolta differenziata è al 74,2%, con punte del 78,9% in Emilia-Romagna e del 78,2 in Veneto, mentre la regione con la performance peggiore, escludendo la Liguria, è il Piemonte al 68,9%.
Osservando tutte le regioni, la percentuale della differenziata in Liguria risulta tra le più basse: sotto a noi ci sono solo Campania (58,1%), Calabria (57,5%), Lazio (56,2%) e Sicilia (55,5%).
Tra le province liguri c’è una virtuosa: è La Spezia in cui la differenziata nel 2024 ha raggiunto il 74,2%. La peggiore è invece Genova al 55,1%, mentre Imperia e Savona sono, rispettivamente, al 58,6% e al 62%.
Come nei precedenti anni, tutte le regioni del Nord, fatta eccezione per la Liguria, si collocano al di sopra della media nazionale di raccolta pro capite, pari a 344 chilogrammi per abitante per anno: nella nostra regione la raccolta differenziata dei rifiuti urbani si ferma a 327 chilogrammi per cittadino (+16 kg sul 2023).
Osservando i comuni con popolazione residente superiore a 200 mila abitanti, i maggiori livelli di raccolta differenziata si registrano a Bologna, Padova, Venezia e Milano, con percentuali pari, rispettivamente, al 72,8%, 65,1%, 63,7% e 63,3%. A Genova, pur in crescita del 3,7%, la raccolta differenziata è ancora sotto al 50% (49,8%) con una raccolta differenziata di 287,8 chilogrammi per cittadino.



























