Ance Genova celebra i suoi 80 anni di attività ripercorrendo la propria storia, raccontando come l’associazione dei costruttori edili sia cresciuta nel tempo e come, insieme a lei, sia cambiata la città. Questa mattina il Salone del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale ha ospitato l’assemblea pubblica “Costruire è crescere – 80 anni Ance Genova” che attraverso immagini d’epoca e testimonianze ha raccontato questo percorso.
«Gli 80 anni sono per noi oggi un giorno di festa perché siamo partiti dagli anni della ricostruzione, nel 1945, per arrivare ad oggi all’attuazione del Pnrr. Quindi è stata una crescita importante e una trasformazione del nostro territorio. Le sfide future sicuramente ci sono, sono importanti, dobbiamo un po’ cambiare quello che è il paradigma che abbiamo avuto in questi anni, quindi trovare delle nuove opportunità di crescita per il nostro Paese, ma anche per il nostro settore», dice il presidente di Ance Genova Giulio Musso.
L’evento, condotto dall’attrice e speaker Marina Minetti, ha intrecciato filmati e fotografie d’epoca, testimonianze e videointerviste, ripercorrendo quattro passaggi chiave: le fondamenta, la crescita, la trasformazione e il futuro dell’Associazione e della Città. Dalle macerie del dopoguerra alla ricostruzione, dai grandi cantieri del boom economico ai temi attuali della rigenerazione urbana e alla sostenibilità, è emersa una Genova viva, costruita da mani, competenze e visioni.
In provincia di Genova il settore delle costruzioni rappresenta il primo comparto economico produttivo privato, con una incidenza sul Pil maggiore del 12%, cresciuto più del valore medio regionale. A Genova, nel 2024, il settore ha raggiunto il valore record di 14.629 operai attivi, con oltre 14,5 milioni di ore lavorate. Anche il numero delle imprese è aumentato. In cinque anni le imprese associate ad Ance Genova sono cresciute da 169 a 259, oltre ai nuovi 296 soci assistiti, posizionando l’Associazione tra le prime dieci territoriali italiane. Numeri che attestano la dimensione industriale di questo settore che da sempre è volàno dell’economia nazionale.
«È stato un momento di festa in cui, attraverso le testimonianze di alcuni protagonisti di questi anni e le immagini delle opere realizzate dalle nostre imprese, abbiamo raccontato, questo meraviglioso cammino di sviluppo e trasformazione della nostra città: dai tempi della ricostruzione post-bellica fino a oggi, in piena attuazione dei lavori del Pnrr – dichiara il presidente Musso. – Abbiamo voluto sottolineare il ruolo fondamentale che le istituzioni e le amministrazioni rivestono nel percorso di crescita del Paese e del sistema imprenditoriale. La nostra associazione deve continuare a essere propositiva: il rapporto con il pubblico si deve fondare su collaborazione e fiducia per mettere a terra finanziamenti, partenariati, regole e procedure che consentano lo sviluppo e la rigenerazione urbana del nostro territorio e della nostra città, garantendo al tempo stesso continuità al nostro comparto».
Tra le opportunità di sviluppo individuate da Ance Genova per far crescere il settore e la città, prima tra tutte, c’è il piano casa, che potrebbe rispondere all’emergenza abitativa dei cittadini e ridare impulso all’edilizia che, esaurito il boom degli incentivi, è in fase di decelerazione. «Un piano importante che dobbiamo fare è proprio quello con dei partenariati pubblico-privati, mettendo a disposizione degli edifici pubblici e demaniali, fare degli interventi privati per cercare di rendere accessibili le abitazioni anche alle giovani coppie. C’è una nuova fascia ormai, non sono solo più le fasce deboli, ma anche le giovani coppie al primo impiego hanno difficoltà a potersi permettere un’abitazione, quindi questa è la sfida. Poi c’è tutto il tema della rigenerazione urbana che cammina di pari passo con anche il piano casa. Abbiamo delle periferie in cui si è costruito negli anni ’70-’80 che devono essere rigenerate».
Tra gli esempi virtuosi di rigenerazione urbana a Genova Musso ricorda il quartiere di Begato dove, dopo aver demolito un simbolo dell’architettura proprio di quegli anni, sono in corso di realizzazione i nuovi edifici. «Tre palazzine in cui la qualità di vita e dell’abitare sarà completamente diversa e migliore, in cui si è avuto un processo di partecipazione con gli abitanti per capire quali dovrebbero essere i servizi a cui ambivano o auspicavano. Questo, secondo me, è un elemento virtuoso che dovrebbe essere un esempio per il futuro delle nostre aziende». La socialità per il presidente di Ance Genova dovrebbe essere il fulcro dei prossimi progetti. «Nel prossimo futuro dovranno essere abitazioni in cui ci sono degli spazi comuni, degli spazi verdi, degli spazi di socialità e quindi perché la gente ha bisogno di questo, non puoi rimanere chiuso nella tua casa, puoi stare ma è bello anche che la tua casa ti permetta di socializzare. Una delle cose che è stata chiesta dai giovani a Begato è di avere uno skate park, questo è bellissimo nel senso che lì ci riuniamo, giochiamo, ci divertiamo e facciamo socialità».
Anche Emanuele Ferraloro, ex presidente Ance Liguria e da poco nominato presidente di Federcostruzioni, la federazione di Confindustria per la filiera delle costruzioni, ripercorre gli 80 anni del settore, tra alti e bassi. «Si è partiti in un periodo meraviglioso per il Paese, perché eravamo nel dopoguerra e quindi c’era la volontà di ricostruire il Paese e quindi voleva dire dare tanto lavoro al settore delle costruzioni. Sono stati anni d’oro, di crescita, è stato il motivo per cui sono nate le associazioni, perché hanno capito l’importanza di fare gruppo, di associarsi, di stare insieme e di capire insieme quali erano le difficoltà del sistema ai tempi. Fino agli anni ’70 – aggiunge – il settore delle costruzioni è rimasto centrale anche nella politica industriale del Paese e lo notiamo perché tutte le grandi opere e le infrastrutture sono state realizzate in quegli anni. Se noi pensiamo che solo in Liguria, visto che siamo qui, tutto il nucleo autostradale è stato realizzato tra il 1935 e il 1975, in 40 anni noi abbiamo fatto il sistema infrastrutturale delle reti autostradali liguri».
Ma dopo alcuni decenni di forte crescita, per il settore delle grandi opere inizia la parabola discendente. «Dal 1975 a oggi non abbiamo fatto più nulla – dice Ferraloro -, se non che abbiamo cominciato a fare della manutenzione straordinaria che chiamiamo ammodernamento, incautamente, perché sono opere di messa in sicurezza, dopo la tragedia del ponte Morandi. Se non riportiamo al centro delle politiche industriali del paese il settore delle costruzioni noi continueremo a involvere. Siamo riusciti col Pnrr a recuperare un po’ di terreno perduto di 45 anni in cui non è stato fatto nulla, o ben poco, insomma qualche bretella, qualche nuovo pezzo autostradale, ma nulla a parte l’alta velocità che però in questo momento è insufficiente per tutto il Paese, basta vedere i problemi che abbiamo noi a Genova e in Liguria per essere raggiunti». Per Ferraloro è fondamentale riportare il tema delle costruzioni al centro sia dell’opinione pubblica che “si è sempre parlato di cementificatori, ma perché un imprenditore edile che fa un’operazione immobiliare è uno speculatore?” e anche della politica industriale “questo ci aiuterà a crescere, ad essere più sicuri, ad ammodernarci, ad ammodernare il nostro parco infrastrutturale e quello immobiliare”.
Sul palco dell’assemblea pubblica di Ance Genova, assieme al presidente Musso, si sono alternati i protagonisti di ieri e di oggi – ex presidenti, rappresentanti della Cassa Edile, sindacati e imprenditori – accanto alle istituzioni. A rappresentarle il viceministro delle infrastrutture e dei trasporti Edoardo Rixi che, impossibilitato ad essere presente, ha inviato i suoi saluti attraverso un videomessaggio; Gabriella Bruzzone, viceprefetto di Genova; Marco Scajola, assessore all’urbanistica di Regione Liguria; Vittoria Canessa Cerchi, consigliera delegata del Comune di Genova; Don Mauro Mazzone, cappellano del lavoro Armo e Luigi Schiavo, vicepresidente Ance. Al termine dei lavori è intervenuto il presidente di Regione Liguria Marco Bucci.
«Oggi celebriamo un grande traguardo, gli ottant’anni di Ance. Quando un’associazione ha una tale storia alle spalle significa che ricopre un ruolo fondamentale nella comunità e nell’economia di cui fa parte. Le testimonianze, documenti e materiale fotografico mostrati oggi lo dimostrano: Ance ha saputo accompagnare Genova e la Liguria attraverso gli anni, nei momenti bui come in quelli di crescita – commenta il presidente della Regione Liguria Marco Bucci -. Il settore delle costruzioni rappresenta un ambito trainante per lo sviluppo economico ed occupazionale di un territorio: presente e il futuro della Liguria, dunque, passano anche dall’edilizia, che si sta muovendo verso un avvenire sempre più tecnologico e attento all’ambiente».
«Il comparto edile è un patrimonio fatto di imprese e lavoratori che non hanno costruito solo edifici, infrastrutture e opere pubbliche, ma hanno contribuito a modellare l’identità stessa del nostro territorio. È anche grazie alla loro capacità di innovare, di reagire alle difficoltà, di investire e di creare lavoro, che Genova ha potuto crescere e rinnovarsi attraverso tempi non sempre semplici – ha detto la consigliera delegata del Comune di Genova Vittoria Canessa Cerchi – Dal secondo dopoguerra alla ricostruzione, dalle grandi trasformazioni urbanistiche ai recenti interventi per la sicurezza, la rigenerazione e la sostenibilità, Ance Genova ha rappresentato una guida, un punto di riferimento, una voce autorevole. Oggi, di fronte alle sfide del presente abbiamo un compito importante: costruire, insieme, con responsabilità, pensando al benessere delle persone, alla resilienza delle città, alla tutela del paesaggio, alla bellezza del nostro patrimonio».
Nel pomeriggio, in forma privata, saranno premiate 21 imprese storiche, con oltre 50 anni di attività, e 49 imprese associate da più di 25 anni. Una conferma della tradizione imprenditoriale del settore delle costruzioni a Genova che si tramanda nel tempo: molte delle aziende sono giunte, infatti, alla terza e quarta generazione.


























