Anche la rsu Uilm Ansaldo Energia entra nella discussione sui piani di sviluppo dell’azienda genovese, prendendo nettamente le distanze dalla posizione di Fim e Fiom.
“A seguito delle dichiarazioni del sindacato unico presente in Ansaldo Energia, come Rsu Uilm intendiamo evidenziare quanto ci ha comunicato ieri l’azienda in merito alle prospettive industriali della stessa. L’azienda ha comunicato alle Rsu l’informativa sui carichi di lavoro, le prospettive future e il dettaglio sul decentramento della lavorazione per Turbigo”.
Nell’incontro Ansaldo Energia ha toccato il tema del decentramento delle barre Turbigo, il quale ha acceso la protesta di Fim e Fiom. “Su questa questione – scrive Uilm – un’organizzazione sindacale ha dichiarato… incredibile che si spingerebbe ad occupare la fabbrica, qualora l’azienda decidesse di fare uscire la cassa con le barre dei generatori da lavorare! La stessa organizzazione sindacale, si è ricongiunta con l’altra, (il cosiddetto sindacato unico) e hanno abbandonato il tavolo, disinteressandosi completamente dell’esposizione del piano industriale”.
“Riteniamo queste posizioni irresponsabili e surreali, specie in un momento in cui Ansaldo esprime numeri importanti e in crescita sulla base di un piano industriale di respiro (2026 – 2030) che esclude nettamente il ricorso ad ammortizzatori sociali, garantisce inoltre la crescita occupazionale e gli incrementi salariali inerenti il premio di produttività: ma dove vive il sindacato unico? Si rende conto dei rischi che stiamo subendo a Genova su alcune questioni inerenti l’assetto industriale genovese? Vogliono trascinare l’Ansaldo in un baratro? Tutti i lavoratori Ansaldo come la pensano?” domanda la Rsu Uilm.
La Uilm al contrario sottolinea che “non pensa nemmeno di sostituirsi alle scelte di politiche industriali, che attengono alla specificità dell’azienda” e che “il nostro compito ed è quello che facciamo, è di operare in questa direzione per salvaguardare le prospettive industriali e la salvaguardia occupazionale. Per questo siamo per accompagnare questa fase di rilancio, e non attraverso dichiarazioni inappropriate di guerra” e chiederà un incontro rapido in Confindustria “affinché possa essere avvalorato, approfondito e discusso il Piano Industriale che ci è stato anticipato ieri”.



























