“Gli organici del Comune di Genova sono al collasso, soprattutto nei servizi educativi 0-6 anni, i pagamenti di istituti contrattuali sono bloccati. Abbiamo chiesto un incontro all’assessore Bruzzone il 14 agosto ma aspettiamo ancora adesso la convocazione”. È quanto denunciano in una nota il segretario generale della Cisl Funzione Pubblica Liguria Gabriele Bertocchi e la segretaria regionale Cisl Funzione Pubblica Liguria Cinzia Maniglia.
“Il Comune di Genova – si legge nella nota – vive una situazione di forte sofferenza organizzativa e di organici. Dai municipi alle aree tecniche, dai servizi sociali alla polizia locale, dai cimiteri alle biblioteche e musei, servizi educativi, fino alle aree amministrative strategiche come personale e contabilità: tutti i settori risentono della mancanza di personale. Si è in ritardo anche sui pagamenti di istituti contrattuali come le progressioni economiche, i premi di eccellenza e i progetti obiettivo. Questi ultimi non possono essere liquidati a causa dell’assenza del Nucleo di Valutazione. Il bando per ricostituire il Nucleo è uscito a luglio: non comprendiamo il ritardo e vogliamo capire con l’amministrazione come andare avanti”.
“Non basta più parlarne o attribuire colpe – precisano Bertocchi e Maniglia – il problema è conosciuto da tempo ma oggi servono soluzioni e scelte politiche, non il continuo scaricare responsabilità sui singoli lavoratori che, per spirito di servizio e appartenenza all’ente, ogni giorno mandano avanti la macchina comunale. Poi come servizi educativi, siamo alle solite. Nei nidi e nelle scuole dell’infanzia persistono buchi d’organico importanti. Per le insegnanti si annuncia un concorso, ma i tempi tecnici non consentiranno assunzioni rapide, ma le scuole sono già partite. Per i collaboratori scolastici manca del tutto la graduatoria per assunzioni a tempo indeterminato: la Cisl Fp Liguria chiede con urgenza un concorso ‘classico’ e trasparente. Le funzionarie pedagogiche, le econome dietiste e il personale amministrativo rappresentano ruoli chiave per garantire qualità e continuità al servizio: senza un investimento concreto su queste figure l’intero sistema si indebolisce, e oggi – come ieri – la criticità è diventata insostenibile per tutta la Direzione dei Servizi Educativi. Quanto dovremo ancora aspettare per avere soluzioni? Sono anni che segnaliamo queste problematiche senza essere ascoltati. Dobbiamo forse pensare che l’obiettivo sia un collasso pilotato per giustificare, in futuro, scelte drastiche? Vorremmo anche parlare seriamente della disabilità, non è un tema che può ancora rimanere ai margini della discussione. Negli anni passati il Comune riapriva le iscrizioni dopo le scadenze ordinarie per consentire alle famiglie di accedere ai posti liberi. Quest’anno, pur in presenza di posti liberi e di personale in alcune strutture, la riapertura non c’è stata”.
Secondo la Cisl Fp Liguria, questa scelta rischia di generare personale “in esubero” in maniera voluta, per coprire i buchi d’organico altrove, senza risolvere i problemi alla radice.
“Si introducono turni non tipici e non concordati – spiega il comunicato – e si ipotizza di spostare personale da una scuola all’altra per coprire i buchi. L’orario di lavoro e l’organizzazione del servizio sono materie di confronto e non possono essere decisi unilateralmente. L’Assessorato e la Direzione hanno organizzato incontri con i genitori. Un confronto giusto e importante, ma altrettanto necessario è il dialogo con chi rappresenta i lavoratori e tiene in piedi il servizio ogni giorno. La CISL FP Liguria ribadisce la propria disponibilità a un confronto costruttivo per condividere problemi e soluzioni. Ad oggi non siamo stati ricevuti dalla Sindaca per una riflessione generale, né abbiamo ricevuto alcuna convocazione per i servizi educativi nonostante le nostre formali richieste del 14, 22 agosto e dell’8 settembre sul settore specifico. Apprezziamo la disponibilità politica agli incontri che ci è stata nuovamente confermata oggi dall’Assessora Bruzzone, ma la disponibilità non basta più: servono date, tavoli concreti e decisioni rapide. Senza un confronto reale e immediato, le criticità dei servizi educativi rischiano di esplodere, con conseguenze gravi per personale e famiglie. Non ci interessa strumentalizzare i temi ma non possiamo più aspettare e tacere. Chiediamo un tavolo politico immediato, perché senza decisioni rapide e organizzazione strutturale i servizi comunali rischiano di restare nell’emergenza permanente”.