Fabrizio Ferrari è ufficialmente il nuovo presidente di Confindustria Genova per il quadriennio 2025-2029. Il presidente di Aitek è stato eletto dall’Assemblea degli industriali che si è tenuta il 22 luglio all’auditorium dell’Acquario di Genova.
Accanto a lui, come anticipato, sono stati eletti anche i vicepresidenti Rosa Bifero (Fincantieri) con delega a Lavoro e Relazioni industriali; Andrea Campora (Leonardo) con delega alla Digital Economy; Andrea Carioti (Rael) con delega a Territorio, Infrastrutture e Rigenerazione urbana; Beppe Costa (Saar DP e Saar DP Green) con delega a Sviluppo portuale e Logistica integrata; Marco Ghiglione (T. Mariotti e Genova Industrie Navali) con delega all’Industria del Porto di Genova e Tigullio; Vittoria Gozzi Wylab Sprtech Incubator & Digital Coworking e Duferco Group) con delega a Startup e Sistemi d’innovazione; Chiara Piaggio (Ansaldo Energia) con delega a Crescita d’impresa e Inclusione.
Il Consiglio di presidenza di Confindustria Genova, che resterà in carica fino al 2029, si completa con il past president Umberto Risso e i presidenti in carica della Piccola Industria, Piero Gai, e dei Giovani Imprenditori, Jacopo Callà.
«La competitività delle imprese. Questo è il tema fondamentale. Noi dobbiamo riuscire a creare le condizioni del contorno perché si possa fare imprenditoria su questa regione e su questa città nel miglior modo possibile, perché l’impresa e l’industria è quello che ci permette poi di sviluppare tutto il contesto sociale», ha dichiarato Ferrari all’Ansa, a margine dell’Assemblea di Confindustria.
E ai giornalisti che domandano se abbia timori per il futuro, legati al cambio politico nell’amministrazione comunale genovese, risponde: “Non sono timori. Il problema è di andare sul concreto: confrontarsi su quelle che possono essere le soluzioni migliori. Il tema non è uno contro l’altro, il tema è lavorare insieme affinché in questa città si possa vivere bene. Lavorare bene e crescere e riuscire a portare il più possibile giovani in città. Alla politica chiediamo di ascoltarci – ha concluso Ferrari -. Noi non chiediamo nulla di particolare. Vogliamo essere ascoltati. La politica deve decidere, però ascolti».