«Piena solidarietà al personale sanitario e socio-sanitario operante nei servizi psichiatrici di diagnosi e cura, che ogni giorno lavora in condizioni sempre più complesse, difficili e spesso prive del necessario supporto istituzionale. È inaccettabile quanto accaduto a Villa Scassi con persone con un profilo psichiatrico ad elevata pericolosità, destinate a una Rems, vengano collocate in reparti di degenza ordinari per l’assenza di posti disponibili. Questa prassi potrebbe mettere in pericolo non solo i ricoverati ma anche il personale».
Si esprime così Elisabetta Tassara, segretaria generale della Cisl Medici Liguria dopo la notizia di un presunto stupro avvenuto nel reparto di psichiatria con accusato un uomo che avrebbe dovuto essere in una Rems, ma non essendoci posti era stato dirottato al Villa Scassi.
«I servizi psichiatrici di diagnosi e cura sono un luogo di cura, non una struttura detentiva né un surrogato delle Rems. Le Rems stesse, nate con l’intento di superare gli ospedali psichiatrici giudiziari, rischiano oggi di rappresentare un esempio del peggior buonismo istituzionale, incapace di garantire un’effettiva presa in carico terapeutica e, al tempo stesso, di tutelare la sicurezza collettiva. Serve un’assunzione di responsabilità politica e istituzionale urgente. Non si può continuare a colmare con l’improvvisazione e la buona volontà del personale le gravi carenze di sistema. La tutela della salute mentale deve essere reale, non solo proclamata: per chi cura, per chi è curato e per la collettività intera».