I liguri si confermano tra i più parsimoniosi d’Italia con la Liguria terza regione per propensione al risparmio. È quanto emerge da un’analisi realizzata da Unioncamere e dal Centro Studi Guglielmo Tagliacarne secondo cui nel corso del 2023 gli abitanti della Liguria hanno messo da parte complessivamente 3.902 milioni di euro di risparmi, corrispondenti al 3,6% del totale nazionale.
La regione risulta terza, a pari merito con l’Emilia Romagna, per propensione al risparmio: il rapporto fra risparmio lordo e reddito disponibile lordo delle famiglie consumatrici è del 10,3% contro una media nazionale dell’8,27%. Al primo posto per propensione c’è il Piemonte (11,2%) mentre la Lombardia è prima per ammontare del risparmio (29.579 milioni di euro, pari al 27,1% del totale nazionale).
«La geografia territoriale del risparmio fa emergere un quadro composito. Nel complesso le aree metropolitane risparmiano di più, concentrando il 40% della grandezza – Milano, Roma, Torino, Bologna e Genova da sole fanno il 32,4% – anche per la dimensione demografica – dice Gaetano Fausto Esposito, direttore generale del Centro Studi Tagliacarne −. Tuttavia è la provincia minore a rappresentare ancora sotto molti versi il territorio più parsimonioso: nelle prime dieci posizioni per propensione al risparmio troviamo tutte realtà medio-piccole».
In Liguria la prima provincia per propensione al risparmio risulta Genova (11,3%) con un totale messo da parte pari a 2.475 milioni di euro. Seguono Imperia (9,5% con 420 milioni), Savona (9,2%, 624 milioni) e La Spezia (8,4%, 382 mln).
Tuttavia alcune province si dimostrano particolarmente “formiche” in rapporto al reddito procapite: è il caso di Imperia e La Spezia che, dimostrano una propensione al risparmio superiore alla media nazionale (rispettivamente +15,3% e +2,1%) nonostante un reddito disponibile procapite inferiore al dato medio italiano (-5,8% e -5,2%).