Dopo il contestato aumento dell’Imu sui canoni concordati, a Genova potrebbe aumentare anche la Tari. A dirlo sono i rappresentanti del gruppo consiliare di FdI Alessandra Bianchi, Nicholas Gandolfo, Francesco Maresca e Valeriano Vacalebre.
«Purtroppo – scrivono – le nostre preoccupazioni sono già diventate realtà. Le prime azioni della giunta Salis mettono le mani nelle tasche dei genovesi e, dopo l’aumento dell’Imu per gli affitti a canone concordato, è già pronta una nuova manovra per aumentare il prossimo anno anche la Tari. Un incremento significativo, ben 10 milioni di euro l’incasso previsto, nascosti nelle pagine dei dossier che, siamo certi, il primo cittadino avrebbe poi annunciato a mezzo stampa provando ad addossare, anche in questo caso, la colpa sull’amministrazione di centrodestra».
«Leggiamo con profondo stupore le dichiarazioni dei consiglieri di minoranza che annunciano di avere scoperto nelle carte della relazione previsionale Amiu un aumento della Tari, che sarebbe stato celato dalla giunta comunale. Il Comune di Genova non ha approvato alcun aumento della Tari. Lavoreremo in questi mesi per ristrutturare la tariffa ed evitare aumenti, pur a fronte di un evidente incremento dei costi di smaltimento negli ultimi due anni». Rispondono la sindaca di Genova, Silvia Salis, il vicesindaco e assessore al Bilancio, Alessandro Terrile, e l’assessora al Ciclo dei rifiuti, Silvia Pericu.
«I numeri citati dalla minoranza si riferiscono al prospetto previsionale elaborato da Amiu sulla base dell’aumento dei costi sostenuti negli anni 2023 e 2024 – proseguono gli esponenti della giunta – Si tratta di un calcolo su costi storici, come richiesto dall’agenzia Arera, che avrebbe dovuto essere approvato dalla precedente giunta di centrodestra nei primi mesi del 2025 e che, invece, è stato rinviato probabilmente per non fare emergere la realtà dei numeri molto diversi dalla narrazione della campagna elettorale».