Dalla mezzanotte di sabato 5 luglio, in tutta la Liguria entrerà in vigore lo stato di grave pericolosità per gli incendi boschivi, una misura necessaria di fronte a un’estate che si preannuncia estremamente impegnativa, a causa di condizioni meteorologiche anomale e persistenti ondate di calore.
Il provvedimento, emanato dalla Regione Liguria ai sensi dell’articolo 42 della legge regionale 4/1999, indica “una condizione meteo climatica favorevole all’innesco e alla propagazione degli incendi boschivi” sulla base dei dati meteorologici/climatici e del parere tecnico della direzione regionale del corpo nazionale dei vigili del fuoco.
Il decreto prevede il divieto di abbruciamento di residui agricoli e forestali. È inoltre vietato in tutti i boschi, nei terreni incolti interessati da processi di forestazione naturale o artificiale, nei pascoli arborati, nei castagneti da frutto, nei filari di piante, vivai, giardini e parchi urbani che si trovino nelle vicinanze dei boschi nonché in ogni altra parte del territorio nella quale possa esservi pericolo di incendio boschivo accendere fuochi, far brillare mine, usare apparecchi a fiamma o elettrici per tagliare metalli, usare fornelli, inceneritori o motori che producano faville o brace, fumare o compiere ogni altra operazione che possa creare comunque pericolo di incendio.
La violazione dei divieti comporta l’applicazione delle sanzioni previste dal comma 11 dell’art.52 della L.R. 4/1999 e dagli articoli 10 e 11 della L. 353/2000.
Regione Liguria comunicherà la cessazione dello stato di grave pericolosità non appena le condizioni meteo lo consentiranno, ovvero in relazione all’aumento dell’umidità della vegetazione.
In caso di incendio boschivo occorre attivare subito il sistema regionale di intervento, chiamando il numero unico di emergenza 112.
In una regione dove oltre il 71% della superficie è coperta da boschi, e il 33% del territorio è soggetto a protezione ambientale, il rischio incendi rappresenta una minaccia gravissima per l’ambiente, l’economia agricola e la sicurezza delle comunità locali.
«L’esperienza degli ultimi anni – commentano Gianluca Boeri, presidente di Coldiretti Liguria e Bruno Rivarossa, Delegato Confederale -ci dimostra quanto il nostro patrimonio forestale sia vulnerabile, ma anche quanto sia essenziale una gestione attiva e programmata dei boschi, oggi troppo spesso abbandonati. In Liguria, la copertura boschiva è in costante aumento, e con essa crescono anche le responsabilità nella tutela e nella prevenzione. Il fuoco non distrugge solo alberi: mina la biodiversità, l’agricoltura, il paesaggio e la sicurezza di interi territori».
Quest’anno, il rischio è già elevato e anticipato, con condizioni meteo che favoriscono la propagazione rapida delle fiamme anche in aree normalmente meno soggette.
«Il cambiamento climatico sta modificando profondamente la stagionalità del rischio – proseguono Boeri e Rivarossa -. Oggi è essenziale non solo investire in tecnologia, mezzi aerei e squadre operative, ma anche e soprattutto nella prevenzione a monte: pulizia dei sottoboschi, sorveglianza attiva, presenza costante dell’uomo sul territorio. L’agricoltura svolge un ruolo strategico: dove c’è presidio agricolo e forestale, gli incendi fanno molta più fatica a prendere piede».
Coldiretti Liguria invita cittadini, turisti ed escursionisti alla massima prudenza, nel rispetto delle regole imposte dallo stato di grave pericolosità. Basta un gesto superficiale per innescare una tragedia ambientale, soprattutto in una regione come la Liguria, dal territorio complesso e morfologicamente fragile, dove il patrimonio naturale e agricolo è strettamente legato alla sicurezza delle comunità locali.