Con il finanziamento di altre 14 nuove borse di dottorato di ricerca dell’Università di Genova, per circa 900mila euro, si chiude la quarta e ultima tranche di finanziamento della Regione Liguria con il Fondo Sociale Europeo Plus (Fse+) 2021-2027.
L’iniziativa completa un percorso articolato in tre precedenti finestre temporali, che tra il 2022 e il 2024 hanno messo a disposizione complessivamente 6 milioni di euro per il finanziamento di borse triennali di dottorato. La quarta finestra, attivata dal 2 maggio al 3 giugno 2025, ha rappresentato una nuova occasione per valorizzare l’alta formazione post-laurea e rafforzare il legame tra università e mondo produttivo, attraverso il pieno utilizzo delle risorse residue disponibili.
«Siamo riusciti a investire tutte le risorse disponibili per sostenere percorsi di alta specializzazione che rafforzino le competenze avanzate, con un impatto diretto sulle prospettive occupazionali dei giovani ricercatori – dichiarano l’assessore regionale all’Università Simona Ferro e l’assessore alla Programmazione Fse Marco Scajola –. Questa misura si inserisce all’interno di una strategia a lungo termine per la valorizzazione della formazione avanzata, il rafforzamento della ricerca applicata e la creazione di nuove connessioni tra università e imprese, con l’obiettivo di accrescere la competitività del territorio ligure e formare professionisti altamente qualificati nei settori più innovativi e tecnologici».
Le 14 borse finanziate coprono un ampio spettro di ambiti strategici per lo sviluppo della ricerca e dell’innovazione, sia a livello regionale che nazionale. Tra i settori coinvolti figurano l’intelligenza artificiale applicata alla robotica, l’ingegneria civile, chimica e ambientale, gli studi europei e le discipline umanistiche digitali. Non mancano aree di grande rilevanza scientifica come le scienze del mare, la fisica e le nanoscienze, così come temi legati alla sicurezza, al rischio e alla vulnerabilità delle infrastrutture.
Altri progetti riguardano la bioingegneria, la matematica applicata, le neuroscienze, l’informatica e l’ingegneria dei sistemi, fino a includere la valorizzazione del patrimonio storico, artistico e archeologico. Completano il quadro le scienze pediatriche e le tecnologie per l’ingegneria elettronica e delle telecomunicazioni. Si tratta di ambiti che non solo riflettono le priorità del territorio, ma che rispondono anche alle grandi sfide dell’innovazione, della sostenibilità e della salute.
Tutti i progetti presentati sono stati giudicati ammissibili e sono entrati a far parte della graduatoria definitiva. Ogni borsa ha un valore di circa 64mila euro e prevede obbligatoriamente il coinvolgimento di un’impresa, operante in un ambito coerente con il progetto di ricerca.