«Siamo già al lavoro per una riorganizzazione della polizia locale, credo che a questo punto sia necessaria». Lo annuncia la sindaca di Genova, Silvia Salis, nel corso di una conferenza stampa convocata in Comune dopo l’indagine svelata questa mattina che riguarda, tra gli altri, il comandante della polizia locale, quindici agenti e l’ex assessore Sergio Gambino. Lo riporta l’Agenzia Dire.
Salis si presenta accompagnata dal vicesindaco, Alessandro Terrile, e dall’assessora a Sicurezza e Polizia locale, Arianna Viscogliosi. La riorganizzazione, spiega ancora Salis, «riguarderà una ridefinizione delle competenze della polizia locale che non devono essere sovrapposte a quelle delle altre forze di polizia».
La sindaca sottolinea che «siamo qui per difendere la Polizia locale, siamo al suo fianco in questo momento difficile. Il nostro sostegno è alla polizia locale che nella stragrandissimissima maggioranza opera nel totale rispetto delle regole. Il primo messaggio che vogliamo dare è di solidarietà».
Nessuna decisione al momento è stata presa nei confronti degli indagati, neppure nei confronti del comandante Gianluca Giurato, a cui è stato sequestrato il cellulare.
«Mi è arrivato un messaggio da un numero sconosciuto dicendomi che era quello a cui avrei dovuto fare riferimento in caso di comunicazioni», spiega Viscogliosi.
Il vicesindaco Alessandro Terrile precisa che «al momento gli uffici del Comune non hanno alcuna contezza dei contenuti delle attività di indagine, al di là delle perquisizioni e dei sequestri. Ogni valutazione sulla posizione degli indagati sarà rimessa all’informativa che arriverà della procura. Da qui scatterà la procedura per gli aspetti disciplinari che riguarda i dipendenti del Comune e appartenenti al corpo».
Salis poi ha commentato il fatto che la coinvolge direttamente: «In merito a quanto emerso dall’indagine che coinvolge l’ex assessore Gambino, desidero esprimere innanzitutto piena fiducia nel lavoro della magistratura e delle forze dell’ordine, alle quali spetta ora il compito di fare piena luce sui fatti. Se le ipotesi emerse fossero confermate, ci troveremmo di fronte a condotte di estrema gravità e a un utilizzo profondamente distorto degli strumenti propri dell’attività politica e amministrativa. In particolare, rispetto all’elemento che mi riguarda più direttamente, il presunto dossieraggio nei miei confronti durante la campagna elettorale, ritengo che, qualora venisse accertata la veridicità di quanto ipotizzato dagli inquirenti, ci troveremmo di fronte a un fatto gravissimo: l’utilizzo di risorse e strutture dell’amministrazione pubblica, finanziate con risorse dei contribuenti, per colpire e screditare un avversario politico. Non è questa la mia idea di politica. La giunta che presiedo rappresenta un chiaro cambio di passo rispetto a logiche passate, ispirate più alla tutela di interessi personali che al servizio della cittadinanza. In attesa degli sviluppi dell’inchiesta, ribadisco la necessità di evitare ogni forma di giustizialismo. Le eventuali responsabilità dovranno essere accertate nelle sedi opportune. È evidente, tuttavia, che l’eventuale pressione esercitata da un rappresentante politico nei confronti di un dirigente, in virtù della propria carica, rappresenterebbe un elemento di eccezionale gravità»
Cosa è successo
Il comandante della polizia locale e l’ex assessore alla Sicurezza Sergio Gambino (oggi consigliere comunale Fdi) sono indagati a Genova rispettivamente per rilevazione di segreto d’ufficio e corruzione. Gli uffici del Comune al Matitone sono stati perquisiti questa mattina da parte della squadra mobile. Secondo le prime informazioni, riportate dall’Agenzia Dire, le indagini condotte non solo dalla polizia ma anche dalla guardia di finanza, riguarderebbero anche il noto episodio dell’ultima campagna elettorale con la diffusione di un verbale di incidente stradale contestato all’allora candidata e ora sindaca di Genova, Silvia Salis. Nel mirino degli inquirenti anche possibili pressioni dell’ex assessore Gambino che avrebbe favorito un imprenditore nell’ottenimento di lavori e incarichi.
Il primo procedimento riguarda presunti reati di falso ideologico in verbali e atti destinati all’autorità giudiziaria e di lesioni aggravate, che sarebbero stati commessi in occasione dell’accompagnamento negli uffici di polizia locale di persone controllate o arrestate, nonché di peculato di somme di denaro e di un modesto quantitativo di droga leggera che sarebbero stati sottratti in occasione di perquisizioni e controlli. Questi reati sono contestati ad alcuni operatori della polizia locale di Genova appartenenti al reparto sicurezza urbana. Il secondo procedimento riguarda presunti episodi di asservimento delle proprie funzioni da parte dell’ex assessore alla Sicurezza, Polizia locale, Protezione civile, Mobilità e Trasporti del Comune di Genova, Sergio Gambino, in favore di quattro imprenditori per la trattazione di pratiche amministrative legate a spettacoli pubblici, viabilità, trasporto pubblico, affidamento di contratti pubblici relativi all’assistenza residenziale e all’accoglienza di minori stranieri non accompagnati, a fronte della corresponsione o relativa promessa di denaro, utilità varie e un sostegno elettorale. Sempre sul secondo filone, si indagano per presunte indebite rivelazioni di segreti di ufficio lo stesso ex assessore e il comandante della Polizia municipale, Gianluca Giurato, per la diffusione, in prossimità delle elezioni comunali, di notizie su un procedimento penale riguardante un incidente stradale in cui è stata coinvolta l’allora candidata del centrosinistra e ora sindaca, Silvia Salis