«Assagenti ha contribuito a portare Genova al centro del Mediterraneo, a far ripartire le rotte grazie a una serie di professionalità, agenti marittimi, raccomandatari e broker, un mondo di professionisti che hanno contribuito al rilancio di Genova in un momento complesso come quello della ricostruzione nel dopoguerra. Anche oggi viviamo anni complessi, tra protezionismi nazionali con il ruolo cruciale dei porti. Nel ricordare il rapporto tra Porto e Città, come evocato nel titolo dell’Assemblea di oggi “tra mare e terra”, l’amministrazione comunale supporterà l’attività portuale, attraverso il nuovo Piano urbanistico comunale con cui il nuovo Piano regolatore portuale deve integrarsi. Le sfide che ci aspettano sono tante e saranno tutte improntate sulla collaborazione. Come Comune siamo anche pronti a sostenere l’organizzazione della Genoa Shipping Week, diventata un’occasione immancabile di networking nel campo della logistica e allo stesso tempo un’importante vetrina per la nostra città, che è una città di mare, ma è soprattutto una città di leader e professionisti dell’economia del mare. Abbiamo davanti a noi un grande lavoro che porteremo avanti insieme a chi nel porto lavora e lo vive ogni giorno». Lo ha dichiarato la sindaca di Genova Silvia Salis, a margine dell’Assemblea pubblica di Assagenti “80 anni al confine tra terra e mare”, questa mattina a Palazzo San Giorgio.
Riguardo all’insediamento di oggi del neo commissario e futuro presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale Matteo Paroli, Salis – scrive l’Agenzia Dire – ha commentato: «Sarebbe stato per noi meglio che Paroli fosse arrivato subito come presidente, ma accogliamo con grande favore il fatto che arrivi comunque come commissario perché è troppo tempo che il porto manca di una gestione che possa dare certezze a tutti gli operatori». La sindaca ha poi fatto trapelare che a rappresentare la Città metropolitana di Genova nel prossimo Comitato di gestione portuale dell’Adsp del Mar Ligure Occidentale non sarà Davide Maresca, indicato dal centrodestra negli ultimi giorni della campagna elettorale. «Stiamo valutando un altro nome, ma per rispetto lo diciamo prima al commissario Matteo Paroli», ha detto.
«La ‘macro regione del Nord Ovest’, ricordata oggi da Assagenti, è una proposta che supportiamo da tempo: Genova e i porti liguri sono ormai parte integrante dei grandi sistemi logistici europei e rappresentano l’ingresso naturale da Sud per l’intera Europa. Si tratta di un tema di rilevanza internazionale e, come territorio, siamo pronti a diventare il gateway dell’Africa», ha dichiarato il presidente della Regione Liguria Marco Bucci, intervenuto all’Assemblea.
«Gli scambi con l’Africa sono in continuo aumento, in termini di merci, ma non solo. Pensiamo ad esempio ai cavi sottomarini, un business in continua espansione i cui numeri quadruplicano ogni anno – ha spiegato nel corso del suo intervento – Anche dalle difficoltà legate al canale di Suez possono nascere opportunità di sviluppo logistico per l’Africa, ad esempio pensando a sistemi di trasporto delle merci via terra dalla zona orientale del continente fino al nord, dove possono poi continuare il viaggio via mare: sono tutte dinamiche che possono creare grandi opportunità per il nostro territorio».
«Ai tempi della Repubblica di Genova – ha continuato il presidente – da qui si raggiungeva tutto il centro Europa. Era l’unico punto logistico per importare ed esportare merci. Questo generava ricadute economiche e occupazionali enormi per la città e per la Liguria. Geograficamente siamo senza dubbio il punto di accesso più vicino per tutta la Svizzera e il centro Europa. A me piace definire Genova e la Liguria come gateway, la porta di ingresso dell’Europa del sud. Stiamo recuperando questa importanza e siamo proiettati verso il futuro: portiamo non solo beni e merci, ma anche persone e cultura».
«Il mondo internet sbarca qui per raggiungere l’Europa, soprattutto da Asia e Africa – ha proseguito nel corso del suo intervento – ma il Nord Italia prende ancora il 40% delle merci da Amburgo e Rotterdam. Quelle merci potrebbero arrivare da Genova ma ad oggi non è ancora conveniente e le merci, come le persone, si spostano dove conviene. Il mercato segue questa logica. Dobbiamo fare in modo che passare da Genova convenga. Bisogna essere veloci, avere infrastrutture adeguate. Non possiamo permettere che le merci aspettino ispezioni per tre o quattro giorni. Se garantiamo velocità, vinciamo la competizione».
«L’amministrazione pubblica non decide come si fa business – ha detto ancora Bucci – Noi dobbiamo facilitare. Questo significa rispondere a una domanda di infrastrutture concreta: la diga foranea, la sopraelevata portuale, i collegamenti autostradali, il Terzo Valico, i binari interni al porto per i treni da 750 metri, che sono i più economici. Tutto questo sistema logistico dev’essere perfetto. Dobbiamo snellire i passaggi burocratici e su questo la digitalizzazione aiuterà molto: ancora oggi si fanno pacchi di carta per far uscire un camion dal porto e non va più bene: oggi dovremmo avere una piattaforma mondiale su cui lavorare per gestire merci e persone. Avanziamo nel mondo con l’intelligenza artificiale ma dobbiamo ancora compilare moduli cartacei».
«Infrastrutture, snellimento burocratico attraverso la digitalizzazione, abbattimento dei tempi morti – ha concluso – se riusciamo a lavorare su questi tre aspetti diamo un “plus” incredibile al nostro sistema. E considerando le difficoltà logistiche della Germania e anche i cambiamenti climatici che riducono la portata d’acqua dei fiumi e rendono più difficoltosi i trasporti fluviali di merci noi diventiamo molto competitivi. Ed è quello che potrebbe riportarci ai fasti dei secoli passati, esagerando un po’, ma soprattutto darebbe ricadute economiche e occupazionali non solo a Genova e alla Liguria, ma a tutto il sistema logistico del Nord Ovest».