Rendere il sito della propria azienda accessibile anche alle persone con disabilità significa cogliere un’opportunità per allargare il proprio business e permettere a più persone di conoscere e apprezzare i prodotti dell’azienda. Si tratta quindi di un’azione dall’elevato valore sociale e imprenditoriale. Ma non solo. Lo impone anche la legge. A partire dal 28 giugno, la Legge Stanca, armonizzata con l’European Accessibility Act, si estenderà a tutti gli enti pubblici e privati – eccezion fatta per le micro imprese con meno di 10 dipendenti – che dovranno adeguare i propri prodotti e servizi digitali affinché vengano forniti al meglio anche alle persone con disabilità.
Dai sistemi operativi agli hardware, dagli sportelli automatici ai servizi di comunicazione elettronica fino ai media audiovisivi, passando per trasporti, servizi bancari, e-commerce, dispositivi e-reader e molto altro. Si apre un mercato dalle potenzialità enormi – basti pensare ai milioni di persone con disabilità in Europa – e si profila l’opportunità, per chi saprà coglierla, di rafforzare la propria brand reputation attraverso una comunicazione inclusiva. Inoltre la mancata adozione delle misure necessarie può comportare sanzioni di entità pari al 5% del fatturato annuale dell’azienda. Sviluppo del business, responsabilità etica e necessità di adempiere alle novità normative richiedono quindi di garantire l’accessibilità del sito. Per ottenerla bisogna però essere in grado di effettuare un cambiamento strutturale, che riguarda siti web, e-commerce, app, servizi bancari, customer service e molto altro. Non è semplice, si tratta di un percorso da portare a termine: occorrono una strategia, un pensiero e competenze tecniche di web design fortemente orientate a UX e UI (User Experience e User Interface). Per sostenere le imprese ad affrontare questa evoluzione si è attrezzata Meloria, agenzia di comunicazione con sede a Genova e a Milano, in grado di offrire una vasta gamma di servizi che spaziano dalla pubblicità alla comunicazione digitale.

«Comprendere come accompagnare i nostri clienti nella transizione – spiega Alessandro Modestino, fondatore e amministratore di Meloria – ha richiesto tempo e risorse: abbiamo aggiornato a fondo noi stessi e messo a punto gli strumenti idonei per sostenere le aziende».
Che cosa deve fare l’azienda per offrire ai propri clienti un ambiente digitale accogliente, intuitivo e di facile utilizzo?
«È indispensabile applicare alcune integrazioni e ottimizzazioni, sia al codice sia all’interfaccia grafica della piattaforma. Per esempio, è buona norma introdurre e impiegare: sottotitoli nei contenuti audiovisivi; linguaggio dei segni; testo alternativo per le immagini; interfacce personalizzabili, in cui siano modificabili i colori, le dimensioni dei caratteri e il contrasto per una piena leggibilità; comandi vocali per favorire le interazioni; alternative ai canali manuali che non prevedano l’utilizzo di forza o estensione; compatibilità con ausili tecnologici, per assicurarsi che il sito sia compatibile con screen reader, lettori Braille e dispositivi di assistenza, cuffie su un refreshable braille display e tastiera del computer sul tavolo, dispositivi assistivi per persone con disabilità visive, messa a fuoco selettiva. Per offrire ai clienti prospect valore in termini di informazione, servizi in ottica accessibilità e adempimenti alla normativa abbiamo concluso un accordo con AccessiWay, azienda leader in Europa nel settore dell’accessibilità digitale».
«La collaborazione tra AccessiWay e Meloria – puntualizza Andrea Mariatti, Head of Partnerships di AccessiWay – nasce dall’esigenza di offrire alle aziende un servizio completo, che unisca le competenze tecniche in materia di accessibilità digitale con l’approccio creativo e strategico di una marketing agency. In concreto, per un cliente che desidera rendere il proprio sito web conforme alla normativa e accessibile a tutti gli utenti, il processo avviene su due binari paralleli e sinergici. AccessiWay si occupa della parte tecnica: analisi di accessibilità del sito, rilascio del report con tutte le criticità riscontrate rispetto alle normative, supporto agli sviluppatori e rilascio della dichiarazione di accessibilità. Meloria interviene in modo complementare: si occupa della revisione dei contenuti, del tone of voice, della UX/UI e della coerenza comunicativa, assicurandosi che l’esperienza utente sia inclusiva anche dal punto di vista narrativo e visivo. Il risultato è un sito non solo conforme, ma davvero accessibile, usabile e comunicativamente efficace».

Quali controlli verranno effettuati, da chi, in che modo e in quale misura?
«I controlli saranno effettuati da Agid, l’Agenzia per l’Italia Digitale, che ha già il compito di monitorare la conformità alla legge Stanca per i siti delle pubbliche amministrazioni e riguarderanno principalmente il rispetto dei requisiti tecnici stabiliti dagli standard internazionali ossia WCAG 2.1 e la presenza della dichiarazione di accessibilità aggiornata. In caso di non conformità, saranno previsti richiami ufficiali e, in ultima istanza, sanzioni amministrative. Per questo è importante che le aziende si attivino con anticipo, adottando un approccio proattivo. I controlli iniziali potrebbero concentrarsi su quei siti che forniscono servizi essenziali al pubblico, come banche, assicurazioni, e-commerce, compagnie di trasporto e servizi di comunicazione elettronica. Sono i soggetti più chiaramente coinvolti dall’European Accessibility Act e quelli da cui ci si aspetta maggiore attenzione nel garantire l’accesso universale. Inoltre, è probabile che vengano controllati in via prioritaria i siti più visitati, più esposti pubblicamente e segnalati dagli utenti per inaccessibilità. Anche per questo, la collaborazione tra competenze tecniche e comunicative, come quella tra AccessiWay e Meloria, può fare la differenza: non solo per essere conformi alla legge, ma per essere riconosciuti come realtà responsabili e inclusive».