«La vera novità è la ripresa del dibattito a livello europeo» sul nucleare, con l’inserimento nella tassonomia green Ue e le attività messe in atto dai vari Stati membri. Alla luce ci ciò «Il dibattito italiano va collocato all’interno del dibattito europeo». Lo ha detto, secondo quanto riporta l’agenzia Dire, Roberto Adinolfi, amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, intervenendo al convegno di Isin “Dall’esperienza pregressa ai nuovi scenari per garantire efficienza e sicurezza”, in corso a Roma.
Il ritorno, nel caso italiano, sarà su modelli e assetti nuovi. Però, secondo Adinolfi, per favorire il dispiegamento delle nuove tecnologie che potrebbero dare una spinta, dobbiamo partire dalle cause prime che hanno impedito lo sviluppo dell’energia elettronucleare, «Prima tutto grandi costi e grandi tempi». Quindi «Il nucleare di oggi deve dare una risposta valida a questi due interrogativi, questo vuol dire standardizzare». Ma «non c’è mercato nazionale che lo possa garantire, a parte forse la Francia, a livello europeo non ci sono mercati nazionali che possano garantire una standardizzazione del prodotto», che è «una necessità, ma anche un’opportunità».
Adinolfi ha poi specificato che «Tornare a fare nucleare in Italia significa prima di tutto riappropriarsi dell’esperienza che in questi anni è stata fatta sull’energia nucleare, in un percorso di innovazione di prodotto e di processo, in una “collaborazione con il regolatore per permettere all’industria italiana di certificare prodotti e processi».