«Il florovivaismo ha un potenziale enorme, dobbiamo continuare a investire in innovazione, sostenibilità e internazionalizzazione e il supporto di Ice è fondamentale per andare sui mercati esteri». Lo ha dichiarato Luigi Pagliani, presidente di Anve-Associazione nazionale vivaisti ed esportatori alla presentazione del nuovo studio di settore sul comparto florovivaistico italiano realizzato da Nomisna per Anve e Ice. Lo studio è stato presentato oggi nell’ambito dell’inaugurazione di Euroflora (24 aprile – 4 maggio).
Dallo studio risulta che sono 17.490 le imprese attive in Italia, concentrate in particolare in Lombardia, Sicilia, Puglia, Toscana e Campania. Prevale la produzione florovivistica (54%), mentre quella di riproduzione di piante rapppresenta il 26% del totale, il 20% riguara i comparti forestale, piante aromatiche e farmaceutiche. Più del 60% delle imprese applica pratiche agronomiche sostenibili ma solo il 19% accede a strumenti di finanziamento pubblico per la transizione green. Sul fronte dell’innovazione, il 70% ha già investito in tecnologie per l’effcienza idrica ma solo ilk 15% utilizza strumenti digitali avanzati come sensori intelligenti, droni o modelli predittivi.
Nel 2023 il valore complessivo di fiori, piante e vivai in Italia è ammontato a 3,1 miliardi di euro. Francia, Germania e Paesi Bassi sono i mercati di sbocco più interesanti per i prodotti vivaistici italiani.