«Appresa la notizia di assegnazione da parte di Autorità di sistema portuale della gara per la gestione del ciclo dei rifiuti in porto, che apre scenari di rilevante incertezza per la comune società Geam, ho scritto al commissario straordinario ammiraglio Seno per chiedere che siano valutate due possibili opzioni: la revoca immediata dell’affidamento per motivi di interesse pubblico – già chiesta, peraltro, lo scorso mese di dicembre – o, in alternativa, la proroga di almeno tre mesi dell’affidamento a Geam. La prima ipotesi è motivata dal fatto che l’ecocompattatore all’interno del porto è nella titolarità di Geam e che per l’effetto del nuovo affidamento potrebbero derivare dei disservizi nella gestione del ciclo dei rifiuti per l’intera città. In alternativa, abbiamo manifestato disponibilità ad Adsp di procedere all’affidamento, da parte del Comune di Genova, del servizio per conto di Autorità di Sistema Portuale tramite un accordo tra amministrazioni, fermo restando che, tenuto conto dell’imminente scioglimento del Consiglio comunale, occorre attendere un periodo di almeno tre mesi per il relativo perfezionamento. Qualora non si dovesse procedere a revoca dell’affidamento, né al disporre una proroga di almeno tre mesi, nostro malgrado ci vedremo costretti ad impugnare il provvedimento di assegnazione presso l’Autorità giurisdizionale competente». Lo dichiara il facente funzioni sindaco Pietro Piciocchi, che questa mattina alle 9, ha incontrato i lavoratori di Geam in presidio davanti a Palazzo San Giorgio, a seguito della revoca da parte di Autorità di sistema portuale mar ligure occidentale del servizio di gestione di rifiuti in ambito portuale.
«La decisione assunta dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale di procedere in autonomia all’affidamento del servizio, senza alcun confronto con il Comune, ci lascia profondamente perplessi – ha dichiarato il consigliere delegato ai Nuovi insediamenti produttivi Davide Falteri che in questi mesi ha seguito il percorso legato a Geam – È una scelta unilaterale che rischia di compromettere l’equilibrio di un sistema urbano integrato, efficiente e sostenibile, costruito nel tempo anche grazie alla professionalità dei lavoratori di Geam. La stabilità occupazionale e il valore dell’esperienza maturata da questa realtà non possono essere messi in discussione senza un’adeguata visione d’insieme. Per questo motivo, da oltre due mesi, stiamo lavorando attivamente per individuare soluzioni che possano valorizzare Geam, rafforzarne il ruolo e accompagnarla in una prospettiva di crescita, affinché possa diventare un vero fiore all’occhiello nel panorama dei servizi ambientali e portuali. Il Comune di Genova farà tutto il possibile, in tutte le sedi opportune, per tutelare l’interesse pubblico e garantire che ogni scelta sia frutto di dialogo, condivisione e rispetto tra istituzioni».
Anche Gianni Pastorino, consigliere regionale (Lista Orlando) e rappresentante di Linea Condivisa, prende le parti dei lavoratori Geam. «Questa mattina – scrive – sono stato davanti a Palazzo San Giorgio, insieme alle lavoratrici e ai lavoratori di Geam spa, la società costituita da Amiu e Autorità Portuale, che da oltre vent’anni gestisce il ciclo integrato dei rifiuti all’interno del porto di Genova».
«A essere minacciato – dice Pastorino – non è solo un servizio pubblico essenziale ma anche il futuro occupazionale di 54 persone che rischiano di perdere il proprio lavoro a fronte di un nuovo appalto che prevederebbe una drastica riduzione del personale impiegato – da 54 a 24 addetti – e il passaggio a una gestione privata. È una scelta inaccettabile. Una decisione miope, figlia di un’Autorità Portuale da troppo tempo senza una guida autorevole, che sembra rispondere solo alla logica dei tagli selettivi, senza alcuna visione né considerazione per l’impatto sociale e ambientale delle proprie azioni».
«Geam ha costruito un modello virtuoso: pulizia, spazzamento, raccolta differenziata di materiali come carta, legno e metalli. Un servizio quotidiano svolto con competenza e cura, che ha contribuito in modo determinante alla sostenibilità ambientale del nostro porto. Smantellare tutto questo per risparmiare qualche euro è una follia. Le organizzazioni sindacali hanno giustamente chiesto garanzie occupazionali: ora serve una presa di posizione chiara e immediata da parte delle istituzioni. Mi attiverò in consiglio regionale affinché questa vertenza venga affrontata anche in Regione, in quanto l’ente è parte integrante di Autorità portuale, perché riguarda il futuro del lavoro, dell’ambiente e della dignità dei servizi pubblici nella nostra città. Non si può accettare che l’unica prospettiva sia ridurre personale, ridurre qualità, ridurre diritti», conclude il consigliere regionale.