Desertificazione commerciale all’ordine del giorno, soprattutto in alcune zone di Genova, e aree cittadine in cui i valori immobiliari del commerciale sono ancora troppo alti e non rispondenti al mercato. Una combinazione che di fatto accelera lo spopolamento dei negozi di vicinato nei quartieri.

Il problema è noto e ne ha parlato Alessandro Cavo, vicepresidente vicario della Camera di Commercio di Genova. «Speriamo che il mercato sia un po’ più veloce nell’adeguamento di questi valori, seppur in alcune zone della città ci siano dei bandi che vanno a calmierare i costi per aprire un’attività economica. Diciamo però che purtroppo, specialmente nel commercio di vicinato, siamo in un punto davvero molto basso della fertilità commerciale. Siamo tra le città che hanno perso più negozi di vicinato negli ultimi dieci anni nel centro e purtroppo il valore ancora alto degli affitti va a rendere ancora più accelerata questa tendenza. Speriamo possa esserci un’attività anticiclica di un qualche tipo che faccia sì che gli immobili abbiano valori più bassi».
Una dicotomia rispetto al mercato residenziale: «Spesso si tratta di contratti molto vecchi − sottolinea Cavo − di una città che anche dal punto di vista dei consumi non esiste più. Gli immobili commerciali spesso sono di grossi proprietari che magari non hanno interesse ad affittare immediatamente a valori più bassi per avere subito un’attività economica che opera in un immobile, per cui è una situazione di grande difficoltà».
Al metro quadro i valori per la vendita sui negozi nuovi o ristrutturati variano parecchio. A Sestri Ponente la zona è ancora considerata di parecchio pregio: si va dai 1.794 ai 5.335 euro al mq per la vendita. In centro città il valore oscilla da 3.880 ai 7.760 euro al metro quadro. Nel centro storico (esclusa area expo) si va dai 1.940 ai 2.425 euro al mq. A Certosa il costo è dai 1.800 euro ai 2.500. A San Fruttuoso il prezzo varia da 3.500 a 4 mila euro. A San Martino tra i 1.800 e i 3.200 euro, mentre a Nervi, dove effettivamente c’è meno “giro”, il prezzo va dai 2 ai 3 mila euro al mq.
Sugli affitti (sempre sul nuovo/ristrutturato) si oscilla tra i 116,4 e i 329,8 euro al metro quadro a Sestri Ponente, in centro città tra i 339,5 e i 679 euro, nel centro storico tra i 174,6 e i 242,5 euro al mq, a Certosa tra gli 80 e i 120 euro, a San Fruttuoso tra i 300 e 400 euro, a San Martino tra i 220 e i 300 euro, a Nervi tra i 180 e i 250 euro al metro quadro.
Per Cavo il cambiamento dipenderà da diversi fattori: «Servono più consumi, perché più consumi significa più abitanti, più domiciliati, più persone che lavorano a Genova e poi più turismo perché abbiamo bisogno di aumentare le presenze in questa città che sono ancora troppo basse e posso dire che dobbiamo aumentare anche gli arrivi, perché è una città che merita numeri maggiori rispetto a quelli che stiamo facendo, sebbene siano sempre in aumento. Dall’altra parte bisogna portare avanti azioni di calmierazione dei prezzi degli affitti, sicuramente il bando Caruggi va in quella direzione, però purtroppo gli immobili commerciali vuoti sono talmente tanti che prima di generare una massa critica tale da sostenere anche i nuovi flussi di clientela ci vorrà molto tempo, tenuto conto che spesso i flussi di clientela sono stati dirottati altrove».
Luca Del Guasta, presidente di Fimaa Confcommercio Genova, evidenzia: «La parte centrale della città, quindi intesa proprio come la city di Genova, sicuramente tiene bene e i valori sono più o meno costanti. Nei singoli quartieri qualche segnale negativo lo abbiamo, sia per quanto concerne la locazione sia per quanto concerne la vendita. Questo è dovuto purtroppo anche a un processo di desertificazione commerciale che anche come Confcommercio stiamo cercando di combattere quotidianamente».