La chiusura dello storico negozio Giglio Bagnara rappresenta una grave perdita per l’economia di via Sestri e per l’intero tessuto commerciale del quartiere. Inizia così la nota di Ascom Confcommercio Genova e del Civ di Sestri Ponente.
«Giglio Bagnara è sempre stato un punto di riferimento per Sestri Ponente − dichiara Alessandro Cavo, presidente di Confcommercio Genova − capace di attirare un gran numero di visitatori e di generare un importante indotto per le altre attività economiche della zona. La sua chiusura non è solo una ferita simbolica, ma rischia di compromettere ulteriormente la capacità di attrarre frequentatori e investimenti, con conseguenze dirette sulla vivibilità e sulla sicurezza del quartiere. È fondamentale che le istituzioni intervengano con prontezza e determinazione per riempire il vuoto lasciato da questa perdita e per garantire un sostegno concreto al rilancio del commercio locale, salvaguardando la vitalità di Sestri Ponente».
Monia Modarelli, presidente del Civ di Sestri Ponente, aggiunge: «Ci rattrista profondamente quanto sta accadendo a un’azienda così radicata e ai suoi dipendenti. Questa chiusura, però, evidenzia un problema più ampio: una persistente mancanza di attenzione verso le necessità dei quartieri e dei centri storici commerciali. L’esperienza d’acquisto oggi non si basa solo sull’offerta dei negozi ma anche su un contesto urbano accogliente, accessibile e ben curato. Elementi come una migliore illuminazione, un’efficace rete di trasporti pubblici, parcheggi adeguati e un ambiente piacevole sono fondamentali per rendere un quartiere attrattivo e competitivo».
«Questi aspetti − evidenzia Agostino Gazzo, consigliere Civ Sestri Ponente e presidente Federpreziosi Confcommercio − sono da troppo tempo trascurati in alcune aree, tra cui Sestri Ponente. Abbiamo lavorato con impegno, come Civ e come Confcommercio, per portare all’attenzione delle istituzioni i problemi e le potenzialità del nostro quartiere ma con risultati spesso insufficienti. I temi prioritari per il territorio non sempre hanno ricevuto l’attenzione che meritavano».
Negli ultimi tempi, tuttavia, si intravede un cambio di passo. «La sensibilità verso queste tematiche sta finalmente cambiando − afferma Modarelli − ma i risultati delle politiche attuate negli anni scorsi cominciano a manifestarsi solo ora e le loro conseguenze potrebbero ancora protrarsi a lungo. È necessario un impegno più deciso per evitare che altri pezzi importanti del nostro tessuto commerciale vengano a mancare, causando un effetto domino che il quartiere non può permettersi».