“La precarietà colpisce anche il settore del credito e l’esempio più eclatante di questo fenomeno è proprio quello che riguarda il Banco Desio”. È la denuncia che oggi è stata portata in piazza dalla Fisac, il sindacato della Cgil che si occupa dei lavoratori del credito e dal Nidil, la categoria che si occupa dei precari, nel presidio che si è svolto oggi in largo Pertini davanti alla filiale del Banco Desio.
A Genova ci sono 7 filiali, quella di De Ferrari più altre sei ex Carige/Bper acquisite nel 2023. In totale i dipendenti sono una cinquantina e secondo le stime della Cgil l’organico è sottostimato di almeno un 15%.
Fisac Cgil Genova e Nidil Cgil Genova dichiarano in una nota: “Non voler stabilizzare lavoratori e lavoratrici interinali e somministrati che lavorano alle loro dipendenze dal febbraio 2023, ma la maggior parte erano già in forza a Carige/Bper, e quindi ben prima di quella data, è inaccettabile. Stiamo parlando di personale altamente specializzato del quale la banca ha bisogno: in totale sono 7 lavoratori. Cinque dei sette sono già stati lasciati a casa, sui restanti due non ci sono certezze per il futuro e nel frattempo ne sono stati inseriti altri che potrebbero avere la stessa sorte. Questo gioco al ribasso da parte di un istituto di credito come Banco Desio è veramente molto deludente e con il presidio di oggi, Fisac e Nidil hanno voluto portare all’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni, il problema del lavoro precario che come dimostra questa vertenza non è solo di specifici settori ma ormai tocca tutto il mondo del lavoro”.
La Banca aveva risposto con una nota all’annuncio del presidio: “L’attenzione che Banco Desio riserva alla tutela dell’occupazione è sempre stata massima, anche sul territorio di Genova. L’ingresso del Personale “ex-Carige” a febbraio del 2023 è stato gestito dal Banco con piena salvaguardia dei livelli occupazionali; infatti, a Genova non ci sono state riduzioni di organico, né chiusure di sportelli. In tale contesto, Banco Desio ha investito per riportare le filiali a una migliore situazione di sicurezza, anche operativa, puntando su una maggior qualità del rapporto con i clienti. A fronte delle preoccupazioni espresse dalla Fisac Cgil, osserviamo che il ricorso a un numero estremamente limitato di lavoratori somministrati va considerato nel contesto della fase di assestamento organizzativo del ramo d’azienda acquisito, al fine di meglio supportare i servizi offerti. Ci rendiamo, quindi, disponibili a ogni confronto circa l’evoluzione delle posizioni in somministrazione in essere, coerenti con le scelte organizzative sempre rispettose dell’occupazione”.