Genova si conferma tra le città italiane più care per il servizio di raccolta rifiuti: in media ogni famiglia genovese per la tari del 2024 spende 501 euro, in aumento dell’1,9% rispetto allo scorso anno. Il capoluogo di regione risulta la terza città più cara d’Italia: davanti a noi solo Catania (594 euro) e Pisa (512 euro).
Se la cavano meglio le altre città della Liguria. La tari media a Savona nel 2024 è di 363 euro (+0,5% sul 2023), a Imperia è di 309 euro (+1,2%). La Spezia è la città più economica con una tariffa rifiuti media di 239 euro, in calo dello 0,3% rispetto allo scorso anno.
A dirlo è il Rapporto 2024 dell’Osservatorio Prezzi e Tariffe di Cittadinanzattiva che ha messo a confronto le tariffe rifiuti applicate in tutti i capoluoghi di provincia italiani nel 2024, prendendo come riferimento una famiglia composta da 3 persone e una casa di proprietà di 100 metri quadri.
In Liguria la tariffa dei rifiuti media nel 2024 risulta pari a 353 euro, in aumento dell’1% rispetto allo scorso anno (349 euro), mentre a livello nazionale la spesa si attesta sui 329 euro (+2,6% sul 2023).
Nel 2022 a livello nazionale si è superato l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata, mentre la Liguria è ferma al 57,5%, con notevoli disparità fra i singoli capoluoghi: si va dal 79,2% a La Spezia ad appena il 41,0% a Savona.
Il quadro nazionale
Dall’analisi emerge che la spesa media annuale per la famiglia tipo individuata è di 329 euro con un aumento del 2,6% circa rispetto all’anno precedente. Le regioni in cui si rileva la spesa media più bassa è il Trentino Alto Adige (203 euro), nei cui capoluoghi di provincia è applicata la tariffa puntuale. Al contrario, la regione con la spesa più elevata è la Puglia (426,50 euro) con un aumento di oltre il 4% rispetto all’anno precedente. Catania è il capoluogo di provincia in cui, come lo scorso anno, si paga di più: 594 euro annui, senza variazioni sul 2023; Trento invece è quello in cui si paga meno: 183 euro, di poco inferiore rispetto al 2023. Dalla top ten dei capoluoghi più costosi escono Benevento, Latina, Messina e Salerno; entrano invece Andria, Cagliari, Pistoia e Trapani. Dalla top ten dei meno cari, esce Bolzano ed entra Siena.
Sono state riscontrate variazioni in aumento in 84 capoluoghi sui 110 esaminati; variazioni in diminuzione in 20 capoluoghi e situazioni sostanzialmente invariate nei casi restanti.