Nel terzo trimestre del 2024 i ricavi delle vendite di Gismondi 1754 salgono a 2.596.495 euro, in crescita del +8% rispetto al terzo trimestre del 2023.
I risultati consolidati complessivi delle vendite dei primi 9 mesi si attestano a 9.674.727 euro, in decremento del -6% rispetto a 10.274.606 euro dei primi 9 mesi del 2023, da imputarsi esclusivamente al calo delle vendite del secondo trimestre 2024.
I fatturati del 3Q 2024 sono stati sostenuti dall’aumento delle vendite del canale wholesale Europa (incremento >100% rispetto al 3Q 2023), dall’apertura al nuovo mercato orientale di Hong Kong, dalla crescita del franchising Praga e dei negozi che nel complesso rilevano una migliore performance (+44% rispetto allo stesso periodo 2023), mentre sono in flessione le vendite delle Special Sales (-92%).
Analizzando i ricavi per aree geografiche, al 30 settembre 2024 cresce l’incidenza sul fatturato dell’area Italia che si attesta al 48% (39% al 30 settembre 2023), e della Svizzera che raggiunge il 9% del fatturato totale. In controtendenza il mercato Usa che presenta al 30 settembre 2024 un’incidenza pari al 12% rispetto al 27% del 30 settembre 2023.
Massimo Gismondi, ceo di Gismondi 1754, ha commentato: “Dato il perdurare della situazione geopolitica attuale, che frena la propensione alla spesa soprattutto nel comparto del lusso, sono confortato dal risultato delle vendite, in sostanziale tenuta rispetto all’anno passato. In un mercato così incerto, la nostra recente apertura del mercato del Pacifico (Tokyo, Ginza), è tesa ad intercettare la crescita degli acquisti in quell’area che è prevista essere in controtendenza da molti analisti, rispetto al resto del mondo e inoltre ritengo che l’apertura del nuovo shop in shop da Sacks NY, e le ristrutturazioni organizzative in corso di implementazione negli Usa, ci consentano di osservare con attenzione e confidenza la ripresa dei consumi nel mercato americano a partire dalla seconda metà di novembre, come stimato da diversi analisti, a seguito della nomina del nuovo presidente americano”.