«A seguito dei rispettivi interventi, i candidati hanno entrambi sottoscritto, impegnandosi, il decalogo che spiega le priorità dell’intero settore, perciò ci riteniamo soddisfatti», così Luca Dalpian e Paolo Campocci, presidente e direttore di Coldiretti Genova, in riferimento al documento ufficiale redatto da Coldiretti Liguria che va a indicare e spiegare, in dieci punti, le priorità in agenda per il settore agricolo regionale.
L’incontro con i candidati delle due principali coalizioni in corsa alla presidenza della Regione si è tenuto nel pomeriggio di ieri, martedì 22 ottobre, presso la sala conferenze del grand Hotel Savoia di Genova. Il primo a salire sul palco e prendere la parola è stato il candidato del centrosinistra Andrea Orlando, seguito, nel tardo pomeriggio, dal candidato alle regionali per il centro destra, Marco Bucci.
Nell’occasione sono stati presentati i punti di attenzione per i quali Coldiretti Liguria chiede delle risposte concrete per l’agricoltura dei prossimi 5 anni. «Tra le tematiche evidenziate, abbiamo parlato di interventi sulla fauna selvatica e nei confronti della peste suina, di multifunzionalità, della necessità di un nuovo piano invasi, di formazione e di semplificazione delle pratiche amministrative − aggiungono Dalpian e Campocci −. La burocrazia non può essere un modo di disincentivare il comparto a svolgere i dovuti investimenti. Per questo, abbiamo parlato anche di sviluppo rurale, ponendo l’accento su la necessità di un approccio più concreto e flessibile rispetto alla programmazione precedente. Entrambi i candidati si sono presi l’impegno di sottoscrivere il decalogo, che va a coprire le priorità del comparto per i prossimi cinque anni».
«Siamo fiduciosi che chi governerà la nostra Regione attivi politiche volte a dare un concreto sostegno alle imprese e alle rispettive progettualità economiche di filiera, priorità che come Coldiretti non smetteremo mai di attenzionare e pretendere», concludono.
Le proposte di Coldiretti Liguria in sintesi
1. Sviluppo rurale: È cruciale risaltare il valore aggiunto che possiedono i prodotti agricoli liguri, sburocratizzando il processo di richiesta e consentendo alle aziende di sfruttare i fondi europei attraverso un approccio più concreto e flessibile rispetto alla programmazione precedente.
2. Economie produttive territoriali: Si propone una strategia per valorizzare le filiere locali di qualità, garantendo il giusto prezzo ai produttori e contrastando pratiche commerciali sleali.
3. Gestione idrica: A fronte dell’assenza di sistemi coordinati di raccolta delle acque, chiediamo la creazione di infrastrutture per raccogliere l’acqua piovana e fronteggiare eventi calamitosi. Si propone un nuovo piano invasi e la creazione di un Consorzio di secondo livello per costituire una rete di gestione delle acque.
4. Interventi sulla fauna selvatica: È urgente un piano straordinario per contenere i danni della fauna selvatica, in particolare i cinghiali, e un’apposita manovra per controllare i predatori, giunti ormai alle zone costiere. Al contempo, chiediamo di riformare la gestione venatoria, ottimizzando le tempistiche di risarcimento dei danni. Infine, ribadiamo la necessità di affrontare l’emergenza della peste suina africana, fenomeno tutt’altro che debellato sul territorio ligure.
5. Settore forestale e governo del territorio: Nonostante una percentuale boschiva tra le più alte d’Italia, la burocrazia disincentiva anziché semplificare le pratiche agronomiche. È dunque essenziale valorizzare il settore forestale parallelamente semplificandone le norme, così da permettere alle imprese di investire nella competitività e nella gestione un territorio estremamente fragile.
6. Pesca e acquacoltura: La proposta è di restituire alla Regione Liguria la delega del demanio marittimo per pesca e acquacoltura, garantendo una gestione uniforme delle attività costiere, al fine di uno sviluppo coerente e sinergico del settore con il territorio ligure e tutti gli stakeholder in esso presenti.
7. Multifunzionalità: Si chiede di sostenere le attività agricole capaci di diversificare la propria produzione e migliorare la qualità della vita attraverso attività secondarie. È necessario, dunque, aggiornare la legislazione per favorire lo sviluppo di tali attività, prima fra tutte l’agriturismo.
8. Formazione: Per rendere il territorio competitivo, è essenziale sviluppare competenze tecniche con programmi formativi adeguati e sinergie con fondi interministeriali, creando opportunità di formazione che migliorino le capacità del settore agricolo.
9. Contrasto alle fitopatie: L’incidenza delle emergenze fitosanitarie sulle coltivazioni liguri richiede un’intensificazione della ricerca relativa a problematiche quali la mosca dell’olivo e la flavescenza dorata. È fondamentale sviluppare tecniche di disinfestazione specifiche per l’intero settore.
10. Semplificazione e riorganizzazione amministrativa regionale: Il carico burocratico sulle imprese agricole rappresenta un significativo svantaggio competitivo. È necessario riorganizzare e adeguare le risorse dell’assessorato, coinvolgendo ispettorati, politiche agricole e servizi alle imprese.