Gli Alter Ego di Alessandro Piano, omini di resina trasparente con cui l’artista e broker genovese vuole rendere immortali i giochi degli anni Ottanta-Novanta, sono protagonisti di un nuovo progetto condiviso con Ias-Cnr, Istituto per lo studio degli impatti antropici e sostenibilità in ambiente marino del Consiglio nazionale delle ricerche.
Lo spunto per il nuovo progetto è stata la posa di Big Ludo, avvenuta lo scorso 1° luglio in un luogo segreto dopo la “benedizione” laica al Cristo degli Abissi, a Camogli. “Ludo” sta per Ludovico, il nome di battesimo del fondatore della Mares, sportivo, palombaro della Regia marina austriaca e imprenditore, scomparso nel 1989, fondatore dell’azienda di prodotti per la subacquea, con sede a Rapallo, conosciuta in tutto il mondo. Insieme a Big Ludo, 40 centimetri, sono stati depositati in mare – in collaborazione con Underwater Tales, B&B Diving 2.0 e Mares – anche alcuni Oscar, Alter Ego di 25 centimetri, che verranno recuperati tra un anno.
In questo contesto è iniziata una collaborazione con Ias-Cnr: una collaborazione tra arte e scienza, la cosiddetta art science, che “propone un nuovo approccio per comunicare la scienza”, spiega il direttore di Ias-Cnr Marco Faimali. Nello specifico, un team di esperti del Cnr esaminerà e caratterizzerà il ricoprimento biologico, tecnicamente biofouling, che, nel tempo, colonizzerà la superficie della scultura, la quale diventerà testimone della grande biodiversità che distingue il mar Ligure.
Un’altra statuetta creata da Piano – ribattezzata Bio Alter Ego – è stata posizionata dallo stesso team di ricerca nelle acque della Stazione Marina Sperimentale di Ias-Cnr, nel porto di Genova. «Lo scopo è fare diventare Bio Alter Ego una sorta di paladino e testimone della biodiversità marina – dice Faimali -. Da un lato l’omino è stato trattato con una pellicola protettiva che eviterà il ricoprimento biologico da parte degli organismi che nel tempo colonizzeranno la sua superfice. In questo modo alla fine del periodo di immersione Bio Alter Ego sarà ricoperto solo per metà da una incrostazione biologica pulsante di vita rappresentando, di fatto, l’Alter-Ego della biodiversità marina che si cela anche nel porto di Genova. L’obiettivo è mantenere vivo il ricoprimento biologico e poi utilizzare gli omini di resina, in sintonia con l’approccio innovativo di Art-Science, come simboli della biodiversità del nostro mare attraverso l’esposizione degli esemplari in un luogo idoneo».
«Come Ias-Cnr intendiamo evidenziare, con questo nuovo linguaggio comunicativo, l’importanza della biodiversità e del capitale naturale biodiversità e non si esclude che il rapporto arte-scienza con gli Alter Ego di Piano, possa, in futuro, essere utilizzato per inserire questo tipo di “contaminazione culturale” in altri progetti di comunicazione dedicati alla biodiversità ai quali il Cnr partecipa a livello nazionale».
Bio Alter Ego è stato appena fatto riemergere dalle acque del porto per una prima fase di monitoraggio: già ricoperto di organismi, è stato poi nuovamente calato in mare per la prosecuzione del progetto.
Alessandro Piano svela il suo sogno nel cassetto: «Potere esporre Big Ludo, gli Oscar e Bio Alter Ego emersi dopo un periodo di permanenza sui fondali all’Acquario di Genova o, in alternativa, metterli all’asta per beneficenza o per sostenere progetti legati alla scienza».