Sono quattro le richieste principali che l’Ordine delle Psicologhe e degli Psicologi della Liguria sottopone ai nove candidati alla presidenza della Regione in una lettera aperta “nella consapevolezza che investire negli interventi psicologici significa tutelare e promuovere la salute delle cittadine e dei cittadini liguri”, spiega la presidente Mara Donatella Fiaschi, in qualità di rappresentante di oltre 3200 colleghi attivi in Liguria.
L’applicazione della legge regionale che nel 2023 ha istituito il servizio di psicologia territoriale; una maggiore presenza dello psicologo nei servizi pubblici, tale da garantire la qualità delle prestazioni previste dai Lea; il potenziamento delle équipe multidisciplinari per una presa in carico socio-sanitaria integrata che preveda anche la figura dello psicologo; e l’attivazione delle strutture di psicologia in ogni azienda sanitaria ligure e ospedaliera, nonché l’istituzione di una rete di psicologia regionale per il governo clinico e organizzativo della psicologia.
Le richieste degli psicologi partono dalla constatazione della situazione di grande criticità in cui versa l’assistenza psicologica nell’ambito del Sistema sanitario nazionale e regionale: solo un paziente su quattro riceve assistenza psicologica attraverso il servizio pubblico, mentre il disagio psicologico è in continua crescita tanto tra i giovani – con addirittura il 48% dei problemi psichici a manifestarsi entro i 18 anni – quanto tra la popolazione anziana e coloro che vivono in condizioni di svantaggio sociale ed economico.
In particolare, in Liguria due adulti su tre soffrono di ansia e depressione, con tassi superiori alla media nazionale, tanto che la spesa per antidepressivi è cresciuta di 1,6 milioni dal 2017 al 2021, e l’80% dei pazienti che si rivolgono alle cure primarie non riceve supporto psicologico. «Le criticità – spiega Fiaschi – investono tutti gli ambiti sanitari e sociali, dai contesti ospedalieri ai servizi per disabili e per minori e adulti. Inoltre, in alcune delle Asl e degli ospedali del nostro territorio manca ancora una forma di coordinamento strutturale degli psicologi che permetta una più razionale ed efficace organizzazione del lavoro, utile gestire in modo appropriato ed efficiente le poche risorse disponibili».
La lettera ai candidati evidenzia come in Liguria non ci siano ancora psicologi nelle cure primarie, nonostante l’approvazione della legge di bilancio regionale n. 20/2023, che all’articolo 76 prevede l’istituzione di un Servizio di Psicologia Territoriale/Psicologia di base, con un finanziamento di 500 mila euro per il 2024, 1 milione per il 2025 e altri 2 milioni per il biennio 2025-2026. «Si tratta – riprende la presidente dell’Ordine – di un servizio innovativo, già attivo in regioni come Campania, Piemonte e Toscana, che prevede la figura dello “psicologo di base” in affiancamento al medico di medicina generale e al pediatra di libera scelta, sia per intercettare situazioni di disagio psicologico prima che si trasformino in disturbi psicopatologici, sia per aumentare l’aderenza alle cure dei pazienti affetti da patologie croniche, sia per promuovere livelli di salute generale nella popolazione».
Nei servizi sociali, soprattutto nella realtà genovese, si registra una quasi totale assenza di figure psicologiche, fondamentali per la gestione appropriata della complessità delle situazioni dei minori e delle famiglie. Secondo i parametri contenuti nell’avviso pubblico “Manifestazione di interesse per le azioni di incremento della capacità degli Ats di rispondere alle esigenze dei cittadini”, solo in Liguria è previsto l’arruolamento di 72 psicologi a tempo pieno per rispondere alle necessità della popolazione residente. «Auspichiamo – si legge nella lettera ai candidati presidente – che tale arruolamento di funzionari psicologi venga avviato tempestivamente, in modo da rispondere alle esigenze della popolazione ligure garantendo servizi sociali adeguati alla persona e alla famiglia, attraverso un’integrazione efficace tra i vari livelli di governo».
L’Ordine nazionale degli Psicologi, insieme a quello regionale e alle principali Società scientifiche in ambito psicologico, ribadisce da tempo il ruolo di “antenna” che la professione psicologica può svolgere per promuovere la salute della popolazione prevenendo, intercettando e rispondendo al disagio psicosociale. «Il contributo della psicologia – invita a riflettere Fiaschi – può rappresentare una risposta scientificamente ed economicamente appropriata, in grado di ridurre il danno in termini di ricadute e di esiti, promuovendo la salute psicologica e sociale della popolazione, ed evitando risposte frammentarie o esclusivamente di tipo farmacologico, che non solo non rispondono adeguatamente al problema, ma rischiano di produrre conseguenze collaterali negative, dal punto di vista sia sanitario sia economico».
«Riteniamo pertanto di importanza strategica muoversi in un’ottica non solo di cura ma anche, e soprattutto, di prevenzione e promozione della salute, prevedendo l’implementazione della presenza figura dello psicologo in tutti i contesti sanitari e sociali. Investire in ottica preventiva – concludono gli psicologi liguri – rappresenta un guadagno in termini di salute della popolazione e, al contempo, una fonte di risparmio per la collettività, poiché utile a prevenire l’insorgere di patologie di cui dovrebbe poi farsi carico il sistema sanitario (fonte: World Economic Forum – Global Risks Report, 2019). Ogni euro investito in salute psicologica produce un risparmio di 2,5 euro – dunque più che doppio – in termini di spesa pubblica».