«Sono passati solo 10 giorni dall’ultimo infortunio mortale sul lavoro a Genova e oggi, un altro lavoratore, non tornerà a casa. È evidente che, come dimostrano queste tragedie, le questioni legate a salute e sicurezza sul lavoro non sono una priorità per il nostro Paese». Lo scrive in una nota il segretario generale della Camera del lavoro di Genova Igor Magni commentando l’incidente mortale che ha coinvolto un operaio sul furgone sulla A10.
«La denuncia, inascoltata, della mancanza di risorse per attività ispettiva e controlli, la carenza ad ogni livello di personale preposto alla sicurezza, la sottovalutazione dei percorsi formativi in molti casi vissuti come ostacolo alla stessa attività lavorativa, insieme spesso all’età avanzata dei lavoratori coinvolti, producono situazioni in cui il lavoro diventa non sicuro. L’infortunio mortale di oggi è accaduto in itinere: è il quinto di questo tipo in Liguria sui 13 mortali accaduti nei primi 8 mesi di quest’anno. Sono numeri drammatici e quello degli infortuni in itinere è un dato purtroppo in aumento del +6,4% (2.363)».