La vertenza Maris si è arenata sulla ricapitalizzazione ed è “in salita e tutta sulle spalle dei lavoratori”. A dirlo è Emanuele Ronzoni, commissario straordinario Uil Liguria.
«Servizi carenti, mancanza di personale, disservizi, mezzi vetusti, blocchi assunzionali, servizi erogati a prezzi politici, a volte gratis, e quindi, in perdita, ritardi nel versamento dei fondi pensioni, della tredicesima, degli stipendi, contratti di settore che non vengono applicati o rispettati e lavoratori che non possono essere utilizzati per ricapitalizzare la Cooperativa Maris – spiega Ronzoni -. Gli obiettivi di Legacoop nella delicata vertenza Maris sono ambiziosi, ma di fatto restano al palo».
Secondo la Uil i vertici “vorrebbero attivare l’aumento del patrimonio netto per un equilibrio della gestione ordinaria e riduzione del debito, ma tutto questo sulle spalle dei lavoratori”. Il sindacato sottolinea come dall’analisi degli utili del primo semestre del 2024 emerga “un timido segnale positivo, a fronte di una perdita enorme dell’anno precedente”.
«A preoccuparci è anche il ritardo nella corresponsione dei fondi pensione – conclude Ronzoni -. Un ulteriore elemento di razionalizzazione si riferisce alla gestione del personale con un piano di recupero degli operatori impiegati in servizi meno produttivi. Parole, parole, parole mentre il tempo per le lavoratrici e per i lavoratori sta per scadere. Un incontro ad aprile e uno a settembre con i sindacati confederali senza il coinvolgimento delle categorie denotano una mancanza di volontà nella risoluzione della vertenza Maris. La Uil chiede di strutturare i prossimi incontri anche sulla base di una maggiore integrazione dei tanti comparti che si occupano dei contratti dei lavoratori della cooperativa. È nostra intenzione andare avanti coinvolgendo anche gli enti appaltanti per richiamarli alle loro oggettive responsabilità».