«È un panorama complesso e variegato, caratterizzato da sfide significative e nuove opportunità di crescita, quello che si prospetta per il settore edilizio savonese nel secondo semestre del 2024. Dobbiamo affrontare le incertezze del contesto internazionale e il rincaro dei materiali, un nuovo ritardo nei pagamenti da parte della PA, ma abbiamo anche la possibilità di sfruttare l’onda di una crescita nel 2023 rispetto al 2022 degli investimenti in edilizia, che in Liguria si attesta al +22,9% in edilizia residenziale e al 3,9% in edilizia non residenziale, con un effetto diretto anche a Savona. La nostra capacità di adattamento e innovazione sarà cruciale per trasformare le sfide in opportunità, garantendo uno sviluppo sostenibile e duraturo per il territorio». Così Massimo Baccino, presidente di Ance Savona, commenta i dati elaborati dalla direzione Affari economici, Finanza e Centro studi di Ance – Associazione nazionale dei costruttori edili.
A fonte di un contesto geopolitico internazionale incerto – che continua a influenzare negativamente il settore, con una prevista contrazione del 7,4% negli investimenti in costruzioni su base annua (2024), con flessioni simili alla media nazionale anche per la Liguria e per Savona - le previsioni indicano segni negativi per la nuova edilizia abitativa (-4,7%) e il settore non residenziale privato (-1%). Tuttavia, vi è un’eccezione positiva rappresentata dagli investimenti nelle opere pubbliche, che sono attesi in crescita del 20% grazie all’accelerazione dei progetti legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).
A livello territoriale, si conferma una maggiore concentrazione degli interventi nel Nord Italia (51%), seguito dal Sud (28,9%) e dal Centro (20,1%). Il superbonus, insieme ad altri incentivi, ha svolto un ruolo cruciale nel processo di riqualificazione immobiliare. Secondo i dati Ance, il 5,8% dello stock edilizio italiano è stato riqualificato, con una maggiore incidenza nelle regioni del Centro-Nord rispetto a quelle del Mezzogiorno. In questo ambito, la Liguria si attesta sul 6,2% del patrimonio edilizio sottoposto a interventi, ma i margini di miglioramento sono ampi: oltre l’80% degli edifici in Liguria è stato costruito prima del 1981 e necessita di significativi interventi di riqualificazione e manutenzione per rispettare le normative antisismiche e di efficienza energetica.
Nei primi mesi del 2024, i prezzi dei principali materiali da costruzione hanno continuato a diminuire. Il gas naturale e l’energia elettrica hanno mostrato le riduzioni più significative, rispettivamente del 44,9% e del 40,3%, grazie a un inverno mite che ha ridotto i consumi. Tuttavia, alcuni materiali come il bitume hanno visto un aumento dei prezzi del 16,2% e per le imprese edili perdurano gli aggravi di costo legati alla spesa energetica e al rincaro dei materiali rispetto al periodo immediatamente successivo alla pandemia.
Uno scenario particolarmente delicato se si tiene conto della frammentazione nel settore delle costruzioni che caratterizza il territorio ligure, con una preponderanza di piccole imprese: in Liguria il 70% delle imprese di costruzione ha un solo addetto, e da questo punto di vista il dato è più alto della media nazionale, evidenziando la necessità di consolidamento e potenziamento delle competenze e delle capacità produttive. Inoltre, il settore è caratterizzato da giri d’affari contenuti, con l’86% delle imprese che dichiara un fatturato inferiore ai 500mila euro.
«Infrastrutture, Pnrr, incentivi per edilizia green e miglioramento energetico, rigenerazione urbana e partita ecologico-ambientale sono sicuramente le priorità su cui Ance Savona continuerà a lavorare sul territorio nei prossimi mesi − conclude Baccino − Nonostante le previsioni sfidanti, il settore edilizio mostra infatti importanti segnali di resilienza, grazie alle opportunità offerte dagli investimenti pubblici e dagli incentivi per la riqualificazione, che dobbiamo cogliere anche a livello territoriale».