Sul riciclo organico delle bioplastiche compostabili, l’Italia si conferma già oltre gli obiettivi fissati sia per il 2025 sia per il 2030. Il tasso di riciclo al netto degli scarti è stato infatti pari al 56,9% dell’immesso al consumo (44.338 tonnellate a fronte di 77.900 immesse sul mercato). La quota di popolazione nazionale servita dalle convenzioni siglate con i Comuni o con i soggetti da questi delegati, gestori della raccolta, sale di 10 punti rispetto all’anno scorso e sfiora i ¾ del totale nazionale. Sono questi, in estrema sintesi, i risultati più rilevanti contenuti nella relazione annuale di gestione relativa all’anno 2023 di Biorepack, consorzio nazionale per il riciclo organico degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile, presentata oggi a Milano nel corso dell’assemblea dei consorziati.
Proprio la corretta comunicazione su come si effettua la raccolta differenziata dei rifiuti umidi e compostabili è una delle attività che il consorzio Biorepack sta portando avanti, collaborando con gli enti locali convenzionati. Un numero che continua a crescere in modo rilevante: nel corso del 2023, i Comuni serviti sono arrivati a 4624, pari al 58,5% del totale. Undici punti percentuali in più rispetto all’anno prima. Analoga crescita per la popolazione servita, che ha superato nel 2023 i 43,6 milioni di cittadini, pari al 74% del totale (erano 37,8 milioni pari al 64,4% l’anno prima).
La Liguria in un anno ha guadagnato 14 posizioni in classifica, passando dal terzultimo al quarto posto. La percentuale di popolazione coperta dai convenzionamenti con Biorepack è ora del 95% (nel 2022 era al 29%). Merito in particolare degli accordi stretti nel corso del 2023 con l’Amiu (Azienda Multiservizi e d’Igiene Urbana) di Genova e con Servizi Ambientali Territoriali (Sat spa) di Savona. A oggi, solo 25 Comuni della regione non hanno ancora sottoscritto la convenzione con Biorepack (per una popolazione di circa 74.000 abitanti, su un totale regionale di oltre 1,5 milioni).
«Siamo estremamente soddisfatti del risultato fatto segnare dalla Liguria perché gli accordi sottoscritti fanno fare un passo in avanti significativo verso la copertura totale della popolazione per quanto riguarda la raccolta differenziata dei rifiuti umidi e compostabili − commenta Versari −. Convenzionarsi con Biorepack permette ai Comuni di accedere ai contributi per coprire i costi di raccolta, trasporto e trattamento degli imballaggi in bioplastica compostabile conferiti insieme ai rifiuti organici».
Cifre nient’affatto marginali: ai soggetti che hanno attivato la convenzione con Biorepack sono stati infatti erogati nel 2023 corrispettivi economici pari a 9,4 milioni di euro (dato lievemente superiore rispetto ai 9,3 milioni erogati nel 2022).
C’è però un aspetto in chiaroscuro che merita di essere approfondito con attenzione: il risultato di riciclo 2023 è lievemente inferiore al 2022 e tale diminuzione è dovuta a una riscontrata maggiore presenza di bioplastiche negli scarti: il 17,3% delle bioplastiche che entrano negli impianti di riciclo organico, viene infatti sottratto al riciclo a causa di diversi fattori. Il più importante è l’elevata presenza di “materiali non compostabili” (MNC): rifiuti composti principalmente da plastiche tradizionali, vetro e metalli che all’interno degli impianti di trattamento devono essere eliminati attraverso complesse e costose operazioni di separazione. Tali azioni eliminano le matrici compostabili, principalmente scarti di cucina e verde, e, purtroppo anche le bioplastiche compostabili.