Il Consiglio regionale della Uil Pensionati Liguria, riunito oggi a Genova alla presenza del commissario straordinario Uil Liguria Emanuele Ronzoni e del segretario generale Uil Pensionati Carmelo Barbagallo ha messo al centro del dibatto la sanità pubblica. Le liste d’attesa per le visite specialistiche sono il punto dolente per migliaia di anziani in tutta la Liguria.
“Cuore, polmoni, apparato respiratorio e urogenitale sono le visite preminenti per le quali gli over 65 trovano liste d’attesa complicate da scalare, liste che superano 10 e 30 giorni nel sistema di classificazione Alisa ma che nella realtà risultano ancor più dilatate nel tempo e che preoccupano le persone. Le Asl lamentano scarso personale e i loro conti sono in sofferenza, ma rivolgersi alla sanità privata o in convenzione non è alla portata di tutte le tasche e non risolve il problema del diritto alla salute”, scrivono i due rappresentanti sindacali Ronzoni e Barbagallo in un comunicato stampa.
A livello nazionale sono 4,5 milioni le persone che nell’ultimo anno hanno dovuto rinunciare a visite o accertamenti per problemi economici. “Tra l’altro, la quota della rinuncia a prestazioni sanitarie cresce con l’aumentare dell’età in tutto il Paese, quindi anche in Liguria: si registra un picco nelle persone con età compresa tra i 55 e i 59 anni (l’11,1% del totale) e resta elevata tra gli anziani over 75 (il 9,8% del totale)”.
“Per gli aspetti oncologici – commentano – esiste il piano nazionale che prevede la presa in carico del paziente ed è il sistema che questo sindacato vorrebbe mutuare per la presa in carico degli anziani per i quali si intende stabilire un percorso di cura. Il sistema salute è da cambiare attraverso un piano di assunzione straordinario, con la rimozione del tetto alla spesa del personale che blocca le assunzioni dal 2010. Nel 2050 i liguri con almeno 65 anni di età saranno il 35,1% della popolazione, a fronte del 28,7% attuale. La Liguria è una regione sempre più longeva che ha bisogno di attenzioni specifiche per patologie e cronicità. Occorrono investimenti in nuove strutture organizzative territoriali perché il territorio dovrà diventare titolare di una funzione di prossimità e di presa in carico integrata dei cittadini più anziani. Per farlo occorre innanzi tutto spendere 42.510.000 di euro per assumere 955 persone nel comparto sanitario”.
“Occorrono finanziamenti aggiuntivi e adeguati rispetto a quelli già previsti dal Fondo Sanitario Nazionale, maggiori risorse per i rinnovi contrattuali, una riforma fiscale improntata a principi di equità e progressività, una lotta agli sprechi dei Ssr e, infine, occorre riaprire in Europa la partita del Mes. Per la rimozione del tetto di spesa per il personale sanitario pubblico che entrerà in vigore nel 2025. Uil e Uil Pensionati attendono il Governo alla prova dei fatti con la stesura della Legge di bilancio insieme alla sollecitazione delle Regioni per la determinazione del fabbisogno del personale”, conclude la nota firmata da Ronzoni e Barbagallo.