Il mare della Liguria si conferma eccellente dal punto di vista della balneazione lungo il 90% della costa e con una classificazione “buona” in un altro 6%. È quanto emerge dalle attività di monitoraggio del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Snpa) che ha pubblicato la classificazione dei tratti di costa italiani adibiti alla balneazione, Sicilia esclusa.
Una buona notizia che, però, è attenuata dal confronto con le altre regioni. In Liguria su 369,7 km di costa monitorati il 90,3% (333,8 km) è risultato eccellente per la qualità delle acque. Un risultato comunque sotto la media nazionale (al 95,6%) che colloca la nostra regione al quart’ultimo posto della classifica davanti a Campania (90,2%), Abruzzo (89,7%) e Calabria (89,6%).
In generale, i risultati mostrano che 5.090 km di tratti marini sono inseriti nella classe di qualità “eccellente”, la più alta prevista dal sistema di classificazione europeo: sulla base dei dati elaborati dall’Agenzia europea dell’ambiente le acque italiane risultano migliori della media dei paesi Ue. Le acque più pulite si trovano in Puglia (99,7%), Friuli Venezia Giulia (99%), Sardegna (98,4%) e Toscana (98,2%). Se si aggiungono anche i tratti con classificazione “buona” (153 chilometri, pari al 2,9% del totale) a livello nazionale si arriva al 98,5%.
Osservando i dati meno brillanti, lungo tutto lo stivale solo 32 km (0,6%) rientrano nella classe di qualità “sufficiente” e 43,6 km in qualità “scarsa” (0,8%), di cui, però, 7,2 km sono di pertinenza della Liguria.
I parametri microbiologici in base ai quali viene valutata la balneabilità delle acque da parte delle Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente sono due: le concentrazioni di escherichia coli ed enterococchi intestinali.
I dati sono frutto dell’attività di sorveglianza e controllo a cura delle Agenzie ambientali, che effettuano il monitoraggio in gran parte delle regioni. Nell’arco del 2023, il Snpa ha prelevato circa 26mila campioni di acqua di mare e oltre 2.300 campioni di acque di fiumi e laghi, per un totale di più di 28mila campionamenti. Complessivamente, sono 4.710 le aree su cui viene svolto il monitoraggio.
A tutela della salute dei bagnanti, le Arpa svolgono anche un monitoraggio di sorveglianza per organismi potenzialmente tossici (cianobatteri, alghe come Ostreopsis ovata) sia nelle acque marine sia in quelle lacustri, propedeutico all’eventuale adozione di misure restrittive nelle condizioni previste dalla normativa. Inoltre, le Agenzie per l’ambiente effettuano anche prelievi straordinari in caso di anomalie, ad esempio presenza di schiume e colorazioni anomale, con indagini volte anche ad accertare eventuali contaminazioni chimiche (tensioattivi e idrocarburi).