Se si esclude Vannacci, nato alla Spezia perché figlio di un militare di stanza lì, c’è solo Brando Benifei di ligure tra i 20 eletti della circoscrizione Nord Occidentale dei 76 che andranno al Parlamento Europeo.
Il sistema proporzionale non aiuta in un collegio in cui gli abitanti della Liguria sono poco più di quelli della sola Milano, per cui occorre non pensare solo alla nostra regione come bacino elettorale e alla luce delle preferenze sono davvero pochi i candidati liguri che sono riusciti a “bucare” davvero l’appennino più che i tanto desiderati tunnel delle infrastrutture.
Benifei godeva di una certa visibilità sulla lista del Pd essendo subito dietro Cecilia Strada, capolista, ma anche di un’autorevolezza legata all’esperienza europea iniziata con la prima elezione al Parlamento Ue nel 2014 (qui Liguria Business Journal lo aveva intervistato quando era appena stato indicato da Forbes tra i trenta personaggi under 30 più influenti della politica europea) e la conferma anche nella legislatura successiva, con una crescita culminata con la carica di Capodelegazione del Partito Democratico al Parlamento europeo
In Liguria Benifei ha conquistato 29.831 voti. Andando a vedere quante preferenze ha raccolto nelle altre regioni: 11.075 in Piemonte, 23.306 in Lombardia, 195 in Valle d’Aosta.
Per fare un confronto con l’altra ligure del partito, Donatella Alfonso, ex giornalista e consigliere comunale che era alla prima candidatura europea, c’è parecchia differenza: per Alfonso (che comunque ha ottenuto un buon risultato) 9.297 preferenze in Liguria, 808 in Lombardia, 316 in Piemonte, 22 in Valle d’Aosta. Comunque un discreto risultato.
Andando a vedere le preferenze dei liguri in Fratelli d’Italia, il partito che ha conquistato più seggi, emerge che non ci sarà nessun ligure. Al di là di Carlo Fidanza, eletto, che in Liguria ha fatto solo il commissario dell’Agenzia In Liguria, Stefano Balleari, già vicesindaco e consigliere regionale, in Liguria ha preso 13.692 voti, ma non è stato oggetto di molte preferenze altrove: in Valle d’Aosta 48, in Piemonte 340, in Lombardia 677.
Federica Picchi (Fdi) è nata alla Spezia, ma non ha legami col territorio e si vede: per lei 2.051 voti in Liguria, 10.097 in Lombardia e 3.533 in Piemonte, oltre a 43 in Valle D’Aosta.
Francesco Bruzzone è il candidato ligure della Lega che ha ricevuto più voti (escluso Vannacci) ed è stato penalizzato solo dalla scarsa performance del suo partito. C’è da dire, però che Bruzzone è un politico di lungo corso: il primo ingresso in consiglio regionale è del 1995, mentre in Parlamento è entrato nel 2018. Ha poi un certo seguito nel bacino elettorale dei cacciatori. In Liguria ha ottenuto 8.848 preferenze, in Lombardia 12.008, 3.390 in Piemonte e 87 in Valle d’Aosta.
Diverso il risultato di Lorenza Rosso, attuale assessore della giunta Bucci, che ha ottenuto 989 voti in Liguria, 193 in Lombardia, 93 in Piemonte, 9 in Valle d’Aosta.
Raffaella Paita è forte di una visibilità nazionale da deputata e senatrice ormai assodata e ha una carica importante in Italia Viva: coordinatrice nazionale. Curiosamente per Stati Uniti d’Europa ha preso più voti in Lombardia che in Liguria: 8.223 voti dietro solo a Renzi e Bonino, contro i 4.273 della Liguria. 2.007 i voti in Piemonte, 85 i voti in Valle D’Aosta. Stati Uniti d’Europa non ha però raggiunto il 4% (3,77%) per poter entrare in Parlamento.
Sempre in Stati Uniti d’Europa è stato candidato Davide Falteri, operatore della logistica e consigliere delegato della giunta Bucci in materia di nuovi insediamenti aziendali sul territorio. Per lui oltre ai 1.030 voti in Liguria, 138 voti in Lombardia 94 voti in Piemonte, 5 in Valle d’Aosta.
La separazione da Renzi ha fatto male anche ad Azione in termini puramente matematici perché anche questo partito non supera lo sbarramento. Ha superato Carlo Calenda nelle preferenze in Liguria Cristina Lodi, passata dal Pd ad Azione: 3.737. Relativamente buono il risultato il Lombardia con 1.282 voti, 465 i voti in Piemonte e 42 in Valle d’Aosta.
L’altro candidato ligure in Azione, Federico Giacobbe, è un consigliere municipale a Genova ed è stato presidente di Più Europa Genova. Il risultato è stato questo: 454 voti in Liguria, 408 in Lombardia, 103 in Piemonte e 3 voti in Valle d’Aosta.
Forza Italia – Noi Moderati – Ppe schierava Andrea Costa, spezzino, anche lui con un nome già più noto a livello italiano: è stato sottosegretario di Stato al ministero della salute nel governo Draghi e vice coordinatore di Noi Moderati a livello nazionale. In Liguria è stato il terzo nelle preferenze dietro a Tajani e Letizia Moratti con 2.982 voti. In Lombardia ha conquistato 5.478 (settimo posto), 605 in Piemonte, 37 in Valle d’Aosta.
Nella stessa lista anche Luigi Grillo, 81 anni, già sottosegretario e senatore per svariati mandati, nato a Carrara ma residente da anni alla Spezia. Per lui scarso seguito fuori dalla regione: 995 voti in Liguria, 317 in Lombardia, 123 in Piemonte, 7 in Valle d’Aosta.
Poco conosciuta fuori dalla provincia spezzina Dina Nobili, coordinatrice comunale di Forza Italia: 795 voti in Liguria, 157 in Lombardia, 24 in Piemonte (ultima), 2 in Valle d’Aosta.
Il Movimento 5 Stelle ha candidato Fabio Romano, grillino genovese della prima ora, già assistente legislativo per la capo delegazione al Parlamento Europeo Tiziana Beghin e candidato alle Politiche 2018 in Liguria. Per lui pieno di voti in Liguria dove ha superato anche la capolista Danzì (che è stata direttore generale a Genova) con 2.736 preferenze, 1.598 voti in Lombardia, 549 voti in Piemonte, 20 voti in Valle d’Aosta.
È impegnato sul territorio piemontese Fabrizio Bertolami, anche lui nei 5 Stelle. È nato a Sanremo e si è laureato a Torino. I voti rispecchiano in pieno la situazione: 258 voti in Liguria 287 voti in Lombardia, 454 voti in Piemonte, 2 voti in Valle d’Aosta.
Al di là di Ignazio Marino che è nato a Genova, ma non si è mai speso sul territorio, Alleanza Verdi Sinistra ha candidato Daniele Cicala, nato a Lavagna, co-portavoce Giovani Europeisti Verdi Liguria, volontario in onlus come Emergency e Lav, ma anche attivista in Fridays for Future. La comunità lo ha evidentemente premiato per questo, facendo lobby su un giovane impegnato in questi ambiti: per lui in Liguria 912 preferenze, 741 in Piemonte, ben 2.165 in Lombardia, 21 in Valle d’Aosta.
Più “ligure” Simona Cosso, segretaria provinciale genovese di Sinistra Italiana. Per lei tante preferenze in Liguria (2.250) meno altrove: 256 in Piemonte, 746 in Lombardia, 14 in Valle d’Aosta.
Angela Fedi è nata a Finale Ligure (dove si era anche candidata), ma vive a Torino perché insegna lì psicologia sociale. Ha preso più voti in Piemonte: 518, contro i 401 in Liguria, i 533 in Lombardia e 12 in Valle d’Aosta.
La lista di Michele Santoro Pace Terra Dignità ha schierato due donne genovesi. Maria Rita Lagostena non ha avuto picchi particolari 272 in Liguria 276 in Lombardia, 120 voti in Piemonte, 9 voti in Valle d’Aosta per l’architetto che si è dedicata soprattutto agli aspetti legati alla vita sociale per bambini/ragazzi portatori di disabilità, soprattutto per quanto riguarda l’ambito scolastico.
Bice Parodi, militante comunista e sindacalista è un nome evidentemente noto anche fuori dalla regione: ha ottenuto 770 voti in Liguria, 832 voti in Lombardia, 280 voti in Piemonte e 18 voti in Valle d’Aosta.