Una primavera che si fa attendere e lascia strascichi: primo fra tutti i danni alle coltivazioni, messe a dura prova ogni giorno di più.
Sabato scorso, 25 maggio, gli agricoltori di Lavagna, Chiavari e Sestri Levante si sono svegliati con un temporale anomalo e violento, che ha causato problemi ai campi e alle colture.
“Un paesaggio surreale quello che si è presentato agli occhi dei nostri agricoltori – commentano Luca Dalpian e Paolo Campocci, presidente e direttore di Coldiretti Genova -. Le forti piogge e gli accumuli intensi di grandine hanno ricoperto e creato problemi dalle coste all’entroterra di tutto il Tigullio. I nostri agricoltori lamentano danni alle coltivazioni e c’è grande apprensione per le nostre colture. A partire dal settore del florovivaismo, in forte difficoltà perché tutto l’ambito garden risulta bloccato a causa di queste ondate impreviste di maltempo fuori stagione. Ma non è tutto: il problema di nubifragi e grandinate è anche il non riuscire ad avere la possibilità di mettere a posto e aggiustare i campi e gli orti rovinati dall’evento precedente”.
Un susseguirsi, dunque, di fenomeni anomali che preoccupano per la resa delle colture. La primavera è infatti una stagione fondamentale per la resa agricola annuale: “Siamo nella stagione della rinascita – commentano – ma come si può pensare che il lavoro di un agricoltore riesca a venir ripagato se non siamo preparati a gestire un’evidente urgenza climatica come questa?”.
Danni ai vigneti, ortaggi distrutti, campi devastati e seminativi spariti. “La situazione – dicono – ci impone di ipotecare l’andamento annuale delle colture e sperare in un intervento politico a favore di deroghe che considerino le condizioni attuali, onde evitare un’ulteriore pioggia sul bagnato”.