Al festival DePortibus, che si svolge alla Spezia dal 10 al 12 maggio, il Distretto Ligure delle Tecnologie Marine il 10 maggio ha presentato il progetto europeo Blue Ports – Blue Careers in Net Zero Energy Ports di cui è partner, insieme a Technical University of Crete (Politecnico di Creta – capofila), Heraklion Port Authority, Tüv Hellas Tüv Nord, Fundación Valenciaport e Maritime Transport Agency of Georgia e ai due associati Secretariat General for the Aegean and Island Policy e Institut méditerranéen de formation aux métiers maritimes, realtà leader della Blue Economy in Georgia, Grecia, Spagna, Tunisia.
Il progetto, finanziato con una dotazione di circa 1,2 milioni di euro erogati attraverso il Fondo comunitario per gli Affari Marittimi e l’Acquacoltura, punta a riqualificare il personale dei porti dei paesi partecipanti attraverso corsi studiati ad hoc. Chi segue i corsi ottiene una certificazione internazionale, in modo da diventare parte attiva della transizione verde degli scali Ue.
Un’occasione unica per i lavoratori che sarà promossa anche grazie alla partnership con gli stakeholder del progetto, quali Autorità di Sistema Portuale e Centri per l’Impiego.
«La nostra ambizione – spiega il project manager del Distretto Ligure delle Tecnologie Marine Davide Ritarossi – è porci come hub regionale per l’aggregazione, la condivisione e il trasferimento di competenze, know-how e strategie per favorire l’innovazione dell’ecosistema territoriale, fatto di imprese, enti e persone. Da questa e dalla nostra capacità di fare rete nasce la partecipazione del Distretto a questo progetto».
«Con Blue Ports – ha sottolineato il presidente del Dltm Lorenzo Forcieri – ancora una volta il nostro consorzio si fa alfiere dell’innovazione applicata alla tutela dell’ambiente e con esso La Spezia e la Liguria diventano motore di sviluppo pulito, capaci di guardare al resto dell’Unione Europea, in sintonia con gli obiettivi da essa prescritti nel Green Deal».
Il gap fra le necessità di conoscenze e competenze e le reali esigenze dell’industria portuale sarà colmato con un’offerta che mira a formare almeno 500 persone.
Nei prossimi mesi saranno resi noti i focus dei corsi e le modalità di partecipazione.