Ci sono anche il presidente di Confindustria nautica, Saverio Cecchi, e il direttore commerciale del Salone nautico di Genova, Alessandro Campagna, nell’elenco degli indagati per corruzione dalla procura della Spezia, nell’ambito dell’inchiesta madre che ha portato, tra l’altro, agli arresti domiciliari per il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, e il suo capo di gabinetto, Matteo Cozzani. Per Cecchi e Campagna è scattato il divieto di attività di impresa e uffici esercitare professioni, imprese o uffici direttivi. Lo riporta l’agenzia Dire.
Stesse misure anche per Francesco Fiorino (legale rappresentante della Europa Park, società interamente partecipata dalla Camera di commercio della Spezia e nuovo membro del cda di Atc, la municipalizzata del trasporto pubblico), Giovanni Olcese e Ivan Pitto (imprenditori attivi nel settore pubblicitario). Pitto è anche presidente di Liguria international e membro del consiglio di amministrazione dell’Aeroporto di Genova. Identiche misure cautelari anche per Massimo Gianello, legale rappresentante del comitato della Borgate del Palio del Golfo della Spezia e della società partecipata del Comune di Lerici, Sviluppo turistico Lerici.
L’indagine della procura spezzina riguarda fatti avvenuti tra il 2022 e il 2024 e si concentra, anche in questo caso, in uno scambio reciproco di favori tra Matteo Cozzani e gli imprenditori coinvolti. In alcuni casi, spiegano gli inquirenti, Cozzani avrebbe anche ottenuto finanziamenti per l’attività politica della lista del governatore Giovanni Toti, e diverse ospitalità alberghiere per sé e altre persone. Tra i favori contestati all’ex sindaco di Portovenere, un bando di gara per la valorizzazione di una ex scuola. Cozzani viene anche accusato di varie condotte illegali che miravano ad agevolare gli imprenditori Paletti nella realizzazione di un stabilimento balneare sull’isola di Palmaria. Contestati anche episodi di abuso d’ufficio e falsi. La Guardia di Finanza spezzina ha dato esecuzione a diverse perquisizioni tra Genova, Milano, La Spezia e Portovenere e al sequestro preventivo di 215.000 euro, considerati profitto dei reati commessi. Infine, sequestro preventivo da parte dei Carabinieri forestali della Spezia per l’ex scuola dell’infanzia “Michela Ravecca” a Portovenere e per il cantiere nell’ex cava Carlo Alberto sull’Isola Palmaria, ritenuti oggetto delle corruzioni.