Il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, avrebbe agito in qualità di “mandante” del suo capo di gabinetto e coordinatore della campagna elettorale, Matteo Cozzani, per assicurare diversi voti per sé e per i consiglieri regionali Stefano Anzalone, Ilaria Cavo e Lilli Lauro, per le consultazioni regionali del 20 e 21 settembre.
È quanto rilevato, riporta l’agenzia Dire, dalla giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Genova, Paola Faggioni, nell’ordinanza con cui sono stati disposti, tra gli altri, gli arresti domiciliari per lo stesso governatore Giovanni Toti e per Cozzani.
Secondo il magistrato, Toti e Cozzani avrebbero partecipato a “più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso”, in concorso anche con i fratelli Mario Italo Testa e Arturo Angelo Testa, ritenuti rappresentanti della comunità Riesina di Genova. In cambio dei voti elettorali sarebbero stati promessi posti di lavoro ad almeno cinque persone e un cambio di alloggio di edilizia popolare. L’accordo tra Cozzani e i Testa riguardava non meno di 400 voti provenienti dalla comunità riesina o, comunque, siciliana.