Nel mese di febbraio, nelle sedi liguri di Gls, uno dei più grossi corrieri in Italia, è stato effettuato un cambio di appalto, a seguito della recessione della società Prisma srl affidataria del servizio di magazzinaggio e distribuzione delle merci.
«Dal 19 febbraio è subentrata una nuova società, che ha assunto tutti i lavoratori aventi diritto, ma ahimè, è stato l’inizio di un calvario – commenta Giovanni Ciaccio, segretario regionale Uiltrasporti Liguria – poiché la società affidataria precedente è sparita, e con essa sono spariti i soldi delle competenze di fine rapporto e del tfr dei lavoratori. Inoltre, nessuno ha consegnato le certificazioni uniche ai lavoratori, impendendogli di fatto di poter effettuare la corretta dichiarazione dei redditi, esponendoli a verifiche da parte dell’agenzia delle entrate».
Secondo Ciaccio «Gls Enterprise ha abbandonato i lavoratori, che utilizza solo per spremerli durante le giornate per effettuare più consegne possibili, e assicurarsi quella fetta di mercato sulle spalle di ignari lavoratori, lasciati senza contributi e senza la possibilità di recuperare spese mediche, rimborsi mutui, e tutte quelle agevolazioni che il governo permette di recuperare con la dichiarazione dei redditi».
Non è la prima volta che in Gls accade un fatto del genere. La Uiltrasporti ha scritto alle procure di Milano e Roma per denunciare l’accaduto, ma allo stato attuale, nessun riscontro è stato fornito. È stata inviata anche una nota all’Agenzia delle Entrate evidenziando che questi lavoratori sono impossibilitati ad effettuare la dichiarazione dei redditi, poiché sprovvisti delle C.U. 2024 riferite ai redditi 2023, che non sono state neppure caricate sul portale apposito dalla società ex datrice di lavoro, al fine di permettere una regolarità fiscale a più di 150 lavoratori in tutta la Liguria.
“Il committente Gls Enterprise fa orecchie da mercante − si legge nella nota sindacale − non risponde alle comunicazioni, non paga i lavoratori in surroga, e non si fa carico dei disagi causati al personale, anteponendo il solo profitto alla regolarità delle aziende a cui affida il lavoro, interessandosi dei lavoratori solo quando deve verificare quante consegne sono state effettuate nell’arco della giornata”. La Uiltrasporti chiede l’intervento delle procure e del ministero del Lavoro.