«La visita di questa mattina ha consentito di constatare l’avvio delle attività propedeutiche ai lavori che tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno garantiranno al quartiere Ca’ Nuova un nuovo poliambulatorio. È un impegno che ci eravamo presi come Regione in una realtà molto popolosa che ha bisogno di strutture sanitarie come questa. È un ulteriore passaggio del rafforzamento della medicina territoriale e di prossimità. Un ringraziamento va ad Arte- Azienda Regionale Territoriale per l’Edilizia che ha messo a disposizione questi locali». Lo ha dichiarato l’assessore regionale alla Sanità Angelo Gratarola dopo il sopralluogo effettuato questa mattina in via 2 Dicembre 1944 sulle alture di Genova Pra’ per i lavori di realizzazione del nuovo ambulatorio di quartiere.
La struttura, un tempo sede di un supermercato, è stata concessa da Arte in comodato d’uso ad Asl 3. In attesa della validazione e approvazione del Pfte (Progetto di fattibilità tecnico economica), sono già iniziati alcuni lavori di demolizione. Una volta completati questi primi interventi, verrà indetto il bando per assegnare i lavori definitivi. Si sta inoltre valutando di affiancare all’ambulatorio multidisciplinare anche un centro diurno per anziani.
«L’impegno portato avanti con l’immobile di via 2 Dicembre 1944 – ha aggiunto l’assessore alle Politiche abitative e all’Edilizia Marco Scajola – conferma la volontà di questa amministrazione di ascoltare il territorio per creare nuove sinergie che puntino a offrire nuovi servizi laddove è presente edilizia popolare».
Al sopralluogo erano presenti, tra gli altri, il direttore generale di Asl 3 Luigi Carlo Bottaro e l’assessore Alessio Piana che, in qualità di consigliere regionale, aveva presentato un ordine del giorno che impegnava la giunta all’apertura dell’ambulatorio. A oggi la direzione del Distretto 8 di Asl 3 ha avuto la disponibilità a esercitare attività presso la struttura da parte di due medici di medicina generale e prosegue la ricerca di disponibilità di un pediatra di libera scelta. Nella struttura troverà spazio anche uno sportello distrettuale per accoglienza sociosanitaria e un infermiere di famiglia o comunità.