«Che lo Skymetro sia una seconda linea della metropolitana o no è secondario rispetto ai tempi di percorrenza e al numero di vetture a servizio della Val Bisagno, quella linea deve garantire un treno ogni sei minuti, quindi si deve trovare una soluzione compatibile. E va fatto in maniera intelligente: dev’esserci una linea di servizio di collegamento della rete per poter utilizzare le stesse vetture su tutta la metropolitana». Lo ha detto il viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Edoardo Rixi questa mattina a Genova a margine della presentazione del Libro Bianco sulle priorità infrastrutturali della Liguria” realizzato dalle Camere di commercio liguri.
A breve arriverà anche il decreto che sposterà al 2029 la data entro cui l’opera dovrà essere terminata. «Il decreto – ha precisato il viceministro – arriverà nelle prossime settimane. Anche i problemi col Consiglio superiore dei lavori pubblici sono stati tutti risolti. Non vedo criticità e i tempi del decreto non ritardano l’opera. C’è chi dice che si può fare in meno tempo: vedremo. Abbiamo, comunque, la necessità di allinearci sulle scadenze delle altre metropolitane».
«Lo Skymetro – ha sottolineato il viceministro – è un’idea intelligente. Andando a una quota più elevata rispetto alla sede stradale, evita problemi legati ad allagamenti, riduce i flussi di traffico su gomma, creando un collegamento diretto con Brignole, San Martino, centri ospedalieri e rete infrastrutturale. Questa struttura serve in Val Bisagno e non si può pensare che, siccome c’è il Bisagno, non si possa far niente. O decidiamo di lasciare gli abitanti da soli o dobbiamo collegarli con il resto della città». E quando verrà realizzato «il secondo tratto dello Skymetro, da Molassana a Prato, servirà anche gli abitanti della Val Trebbia, che potranno arriverà in città senza dover entrare con l’auto nel centro urbano. Questa è un’operazione che a Milano hanno fatto 30 anni fa. Noi, se saremo in grado di realizzare il progetto, la faremo nei prossimi anni. Ma credo che sia l’ultima finestra in cui Genova possa pensare di fare un’opera del genere in Val Bisagno, quindi bisogna fare tutti la nostra parte perché venga realizzata».
Inoltre lo Skymetro «essendo sopraelevato, anche in caso di piena del Bisagno potrebbe essere utilizzato dalla Protezione civile e dal sistema dei soccorsi e dell’emergenza. Mi sembra un modo per rendere più resiliente il nostro territorio».
Per Rixi, «chi si oppone al rinnovamento infrastrutturale dovrebbe ritenere che la situazione attuale sia quella ottimale: è evidente che non è così. Dobbiamo farci un esame di coscienza e iniziare a pensare che dobbiamo demolire e ricostruire buona parte del nostro territorio, anche perché il cambiamento climatico impone dei criteri di costruzione diversi».