Liguria indietro nella produzione di energia da fonti rinnovabili, produce ancora troppi rifiuti urbani ed è sotto gli obiettivi della raccolta differenziata. Promossa nelle rilevazioni sulla qualità dell’aria e cresce nell’agricoltura biologica.
È lo spaccato regionale che emerge dal quarto “Rapporto Ambiente” di Snpa, presentato ieri a Roma.
Il report ha preso in esame 21 punti sullo stato dell’ambiente in Italia, per capire quali trend stanno andando nella direzione giusta e quali no, su cosa sia necessario intervenire per raggiungere i target fissati dalla normativa nazionale ed europea: dal Green Deal europeo, dall’Agenda 2030, dalla Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile e dall’Ottavo programma d’azione ambientale.
Energie rinnovabili
L’uso di fonti di energia rinnovabili (Fer) contribuisce alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, alla diversificazione dell’approvvigionamento energetico e a una minore dipendenza dai mercati dei combustibili fossili. La quota di energie rinnovabili sul consumo finale lordo di energia è un indicatore chiave per monitorare il raggiungimento degli obiettivi sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili.
Il Decreto 15 marzo 2012 del ministero dello Sviluppo economico stabilisce, per ciascuna Regione, gli obiettivi da raggiungere entro il 2020, per conseguire il target nazionale. Liguria, Lazio e Sicilia sono le uniche tre regioni che mancano tale obiettivo, con una percentuale di consumi finali lordi coperta da fonti rinnovabile inferiore al target.
Rifiuti urbani e raccolta differenziata
Nel 2021, la produzione nazionale dei rifiuti urbani si attesta a 29,6 milioni di tonnellate, in aumento del 2,3% rispetto al 2020. Il valore medio del Nord Italia si attesta a circa 517 kg per abitante, in crescita di 10 kg per abitante rispetto al 2020. La Liguria risulta al quarto posto per produzione procapite di rifiuti urbani con oltre 540 kg.
La nostra regione risulta indietro anche per quanto riguarda la raccolta differenziata: è l’unica regione del Nord sotto la media nazionale (64%) e non raggiungere neppure gli obiettivi fissati dalla normativa (del 60% per il 2011 e del 65% per il 2012).
Nel 2021 in tutto il territorio nazionale, i quantitativi di rifiuti urbani complessivamente smaltiti in discarica ammontano a 5,6 milioni di tonnellate, pari al 19% del totale dei rifiuti urbani prodotti. In Liguria la percentuale dei rifiuti conferiti in discarica nel 2021 è di circa il 25% sul totale. L’analisi dei dati evidenzia la necessità di imprimere un’accelerazione nel miglioramento del sistema di gestione per consentire il raggiungimento dell’obiettivo previsto dalla normativa europea del 10% entro il 2035.
Emissioni di gas serra
Nel 2021, le emissioni di gas serra in Italia dopo la battuta d’arresto dovuta essenzialmente al periodo pandemico mostrano un incremento dell’8,5% rispetto al 2020.
Ciascuna regione è caratterizzata da categorie emissive specifiche che ne riflettono la struttura economica e la distribuzione della popolazione. In Liguria oltre il 50% delle emissioni derivano dai trasporti stradali e dal riscaldamento degli edifici.
Qualità dell’aria
Meglio le rilevazioni sulla qualità dell’aria in Liguria. Nel 2021 il valore limite annuale delle polveri sottili PM 2,5 (25 μg/m³) in Italia è stato superato solo in quattro stazioni (pari all’1,3% dei casi), nessuna delle quali nella nostra regione. Valori entro i limiti giornalieri anche per le concentrazioni del particolato PM10 in tutte e quattro le province liguri (limite della normativa nazionale, non più di 35 superamenti della soglia di 50 μg/m³ in un anno).
Consumo di suolo
Dal 2006 al 2022 il consumo di suolo in Italia è aumentato di oltre 120.000 ettari, quasi il 40% dei quali concentrati prevalentemente nelle regioni del Nord in particolare Lombardia, Veneto ed Emilia- Romagna. Tra le regioni con un consumo di suolo sopra la media nazionale c’è anche la Liguria, in particolare il Centro-Levante presenta una percentuale di superficie impermeabilizzata tra il 7 e il 9%.
Agricoltura biologica
Interessante il dato sull’agricoltura biologica che in Liguria nel 2022 è cresciuta del 19,9% (terzo miglior incremento dopo Trentino Alto Adige +25,4% e Sicilia +22,5%), portando l’incidenza della superficie della produzione biologica a circa il 16% della superficie agricola regionale. Il report evidenzia che tali dinamiche sono legate alla durata e alla natura degli impegni agroambientali dei Psr 2014-2020. L’obiettivo nazionale della superficie a biologico, definito nel Piano Strategico Nazionale Politica Agricola Comune 2023 – 2027, è del 25% entro il 2027 e si caratterizza per essere più ambizioso rispetto all’analogo obiettivo europeo fissato al 2030.