In Liguria sono 3500 gli addetti diretti di Fincantieri, quasi 20 mila se si conta l’intera filiera e ampliando ancora all’indotto dei consumi si arriva a 32 mila addetti mobilitati. Sono i numeri diffusi da Massimo Debenedetti a.d. di Cetena − azienda controllata da Fincantieri − sull’impatto ligure dell’azienda pubblica italiana della cantieristica navale e più importante gruppo navale d’Europa. Lo ha detto durante il convegno sugli stati generali della cantieristica genovese promosso da Ente Bacini.
«Se consideriamo gli acquisti − ha aggiunto − negli ultimi 4 anni Fincantieri ha comprato in Liguria in media per 600 milioni di euro all’anno. Abbiamo i dati su tutta la penisola e si evince che Fincantieri compra in Liguria più che in altre regioni».
La cosiddetta supply chain in Liguria impatta circa 650 pmi che sono connesse a quanto produce Fincantieri. Considerato 100 il valore aggiunto prodotto in Liguria dalla produzione dei mezzi di trasporto escluse le auto, Fincantieri cuba l’80%.
Fincantieri può essere considerato il primo costruttore navale del mondo Occidentale, l’unico in grado di produrre navi che si definiscono ad alto valore aggiunto. Oggi ha 18 cantieri in 4 continenti, 20 mila dipendenti, di cui 10 mila in Italia.
«A Monfalcone e Sestri Ponente − dichiara Debenedetti − raggiungiamo picchi di 6500 persone a bordo in caso di costruzione di nave da crociera, arriviamo a 60 mila lungo filiera. A livello nazionale se mettiamo assieme l’effetto indotto dei consumi delle famiglie si raggiunge quota 97 mila persone. Su base nazionale abbiamo calcolato col Censis un effetto moltiplicativo sull’occupazione di 9 volte. Inoltre ogni euro speso in cantieristica genera oltre 4 euro di valore aggiunto».
Dal 1990 a oggi Fincantieri ha consengato in Liguria oltre 130 navi, una media di 4 navi all’anno. «Nell’immediato futuro abbiamo un portafoglio ordini sul territorio di 20 navi con un orizzonte produttivo di 5 anni, contando anche difesa quindi non solo Sestri Ponente, ma anche Riva Trigoso e il Muggiano alla Spezia».
Non è un caso che Fincantieri abbia scelto di mettere a in Liguria la direzione navi militari, il Cetena, tre cantieri, Fincantieri NexTech che si occupa di automazione, IsselNord che si occupa di logistica integrata e anche della joint venture con Naval Group (Naviris). Non solo: «Abbiamo in piedi quasi 20 progetti di dottorato che vogliamo portare dentro le nostre attività».
La difesa avrà un ruolo notevole, vito che la componente navale rappresenta una fetta importante della difesa del Paese, ma anche il cosiddetto underwater: «Il volume affari delle attività sottomarine cuba a livello globale 400 miliardi di dollari − spiega Debenedetti − la parte del leone la fa l’energia con l’oil & gas e le rinnovabili, poi l’acquacoltura, le operazioni di difesa e la salvaguardia infrastrutture critiche. Su questo know-how l’Italia ha molto da dire: in 100 anni abbiamo costruito 100 sommergibili, praticamente tutti al Muggiano».