Si è tenuto venerdì 9 e sabato 10 febbraio 2024 negli spazi dei Magazzini del Cotone, nel Porto Antico di Genova, il 30° Congresso annuale degli operatori dei mercati finanziari Assiom Forex, con il supporto di Bper Banca in qualità di main partner e di Arca Fondi Sgr come partner.
La manifestazione, in linea con la consolidata tradizione, rappresenta un’opportunità di confronto su tematiche di fondamentale importanza per gli operatori, le istituzioni e le banche, data la loro rilevanza per i mercati finanziari.
Tra i momenti centrali della due giorni, il primo discorso del Governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta che ha parlato dell’importanza di Genova nel panorama finanziario. «A Genova ha avuto origine una parte importante del sistema bancario e finanziario italiano, e forse non solo italiano. Il Banco di San Giorgio svolgeva delle funzioni che oggi sono tipiche della Banca centrale». «A Genova – ha aggiunto – ebbe anche origine la Banca d’Italia. Per volere di Cavour, a metà Ottocento la Banca di Sconto di Genova, l’istituto di emissioni più importanti della penisola, si fuse con la Banca di Sconto di Torino e nacque la Banca nazionale degli Stati Sardi. Dopo 40 anni, questa – che aveva nel frattempo cambiato denominazione in Banca nazionale nel Regno d’Italia – si fuse con due istituti di emissioni toscani e nacque nel 1893 la Banca d’Italia».
Nel suo intervento (qui il testo integrale) Panetta ha sottolineato come l’Italia per crescere debba “dare certezza agli investitori su una traiettoria discendente del debito pubblico. La riduzione dei premi per il rischio che ne potrebbe derivare renderebbe meno arduo il percorso” e che per sostenere i consumi e la ripresa dell’economia è necessario un recupero del potere d’acquisto dei salari.
Il governatore ha anche dichiarato che “si sta rapidamente avvicinando il momento di un’inversione di rotta nell’orientamento della politica monetaria” della Banca centrale europea, perché “l’esame delle condizioni macroeconomiche indica che la disinflazione è in una fase avanzata e che il cammino verso l’obiettivo del 2% prosegue con speditezza”. Nel suo intervento Panetta ha evidenziato che le banche italiane e i loro bilanci mostrano “un’immagine positiva” grazie “anche fattori di natura eccezionale”, primi tra tutti gli alti tassi di interesse. “Sarebbe imprudente fare affidamento sull’irrealistica ipotesi che una configurazione così positiva possa ripetersi – ha commentato – in vista dei rischi che si delineano va salvaguardata la solidità del capitale”, sia “attingendo all’eccezionale reddito di esercizio dello scorso anno” sia costituendo con il capitale in eccesso riserve patrimoniali.
«Il discorso del governatore Panetta è stato un pezzo di antologia – ha detto il presidente di Assiom Forex Massimo Mocio durante la tavola rotonda al congresso – Il governatore ha dato messaggi importanti, ovvero che le banche devono preservare liquidità e capitale e devo stare attente che la festa sta finendo. Ha ricordato che abbiamo avuto una stagione di alti tassi con liquidità ancora molto abbondante, cosa che non succede spesso, e quando la Bce inizierà a togliere liquidità e i tedeschi vorranno finalmente abbassare i tassi, allora la stagione delle vacche grasse sarà finita. Quindi ha ricordato di fare attenzione a quelle che sono le risorse principali delle banche, ovvero la raccolta e il capitale».
«Nel 2024 – ha dichiarato Mocio – si apre una fase nuova, di difficile interpretazione, nella quale le banche centrali avranno ora l’arduo compito di stabilire le tempistiche e l’entità dei tagli dei tassi. Questo contesto di transizione richiederà loro un’attenta gestione delle aspettative. Dall’ultimo trimestre del 2023, infatti, i mercati obbligazionari e azionari hanno iniziato a riflettere attese di consistenti tagli dei tassi d’interesse, di entità ben superiore rispetto alle intenzioni dichiarate dai banchieri centrali. È di tutta evidenza che nel caso in cui queste previsioni vengano smentite, ci sarà da attendersi un’elevata volatilità su tutta la curva dei mercati obbligazionari, una volatilità che già lo scorso anno è stata molto elevata e addirittura superiore a quella del mercato azionario».