Si apre uno spiraglio di risoluzione nella vertenza Sanac. Nei giorni scorsi il gruppo siderurgico Afv Beltrame Group ha manifestato al Ministero delle Imprese e del Made in Italy l’interesse per l’acquisizione dei complessi aziendali, tra cui c’è lo stabilimento di Vado Ligure. Il gruppo Beltrame è stato l’unico a presentare un’offerta per il quarto bando di vendita, indetto dalla struttura commissariale il 6 novembre 2023.
«È sicuramente una notizia positiva il forte interesse del gruppo veneto Beltrame nei confronti di Sanac: l’azienda di refrattari è stata in questi anni una delle vittime più evidenti della crisi cronica dell’ex Ilva. Invitiamo pertanto il ministro Urso a produrre il massimo sforzo perché l’offerta possa diventare vincolante in tempi rapidi, con l’obiettivo di riuscire finalmente a dare una prospettiva seria ai circa 400 lavoratori dei siti produttivi di Vado Ligure, Gattinara, Grogastu e Massa. Per rendere Sanac ancora più appetibile però è quanto mai necessario lo sblocco delle commesse da parte di Acciaierie d’Italia». Così in una nota i senatori del M5s Luca Pirondini e Sabrina Licheri.
«Il quadro tragico venutosi a creare all’ex Ilva di Taranto lo conosciamo tutti, e il governo Meloni si appresta a ripetere l’errore del commissariamento, opzione già sperimentata in modo fallimentare con Renzi. Sanac, dal canto suo, ha pagato un prezzo altissimo a causa dello sconquasso finanziario e produttivo del polo siderurgico tarantino. L’azienda però è forte di un know how consolidato che non va assolutamente disperso. Quindi, per far sì che l’operazione Beltrame possa avere esito positivo – previo adeguato piano industriale – è fondamentale che Sanac riprenda l’attività e che i lavoratori escano dal limbo della cassa integrazione. Da Urso ci aspettiamo risposte immediate», concludono i senatori.