Mentre l’Italia chiude il 2023 con un bilancio positivo per l’andamento delle imprese (42mila in più, +0,7%), la Liguria non tiene il passo: nella nostra regione il saldo tra aperture e chiusure è quasi in pari (-0,02%, con 32 imprese in meno rispetto al 2022). Peggio di noi solo Marche (-0,07), Umbria (-0,15%) e Molise (-0,55%).
È quanto emerge dai dati Movimprese sull’andamento della demografia delle imprese nel 2023, elaborati da Unioncamere e InfoCamere sulla base del Registro delle imprese delle Camere di commercio.
A livello nazionale le iscrizioni di nuove imprese risultano stabili, mentre aumentano le chiusure (+2,1%). Tra le attività più dinamiche, l’edilizia, quelle del settore turismo e di consulenza aziendale. Meno imprese nel commercio, nell’agricoltura e nella manifattura. “Poter contare su 42mila imprese in più alla fine di quest’anno, vissuto all’insegna dell’incertezza, mi sembra un buon risultato”, commenta il presidente di Unioncamere, Andrea Prete.
Entrando nel dettaglio della Liguria, al 31 dicembre 2023 le imprese iscritte nel registro sono 158.672: le nuove attività sono state 8.098, mentre le cessazioni risultano 8.130.
La migliore performance tra le province liguri è quella della Spezia che ha chiuso l’anno con 170 imprese in più, pari al +0,87%. Saldo positivo per un soffio anche per Imperia (+0,07%) con 17 attività in più del 2022.
A trascinare in territorio negativo i dati liguri sono Genova e Savona, che sono anche le due province con il maggior numero di imprese registrate. A Genova le imprese a fine anno risultano in calo di 125 unità (-0,15%), mentre il savonese ha perso 94 attività, pari al -0,32%.